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derla, essendomi oramai reso difficile il ritornare costà da quei feroci tirannici studj di Giurisprudenza, che m’inaridiscono l’anima. M’ami, e mi creda tutto suo sino al sepolcro. Di Lei, grande Italiano Div. obbl.mo aff.mo servo Michele Bertolami Palermo li 6. dicembre 1835. 1920- Di Fruttuoso Becchi. [Firenze, Li 2. Gennaio 1836.1 Chiarissimo Signore e Collega Per debito di mio ufficio Le trasmetto il Diario dell’I. e R. Acca- demia della Crusca per l’anno 1836, e La prego a un tempo, che se mai la buona fortuna facesse che Ella si trovasse in Firenze in alcuno dei giorni del Diario medesimo indicati, non voglia di grazia privar la summentovata Accademia di quell’alto onore, che certo Le derive- rebbe dalla presenza di sua degna e riguardevole persona. Mi valgo di questa favorevole congiuntura per manifestarle gl’in- genui sentimenti della specialissima stima che Le professo, e dell’os- sequio profondo onde ho il vanto di segnarmi Di Lei Chiarissimo Signore e Collega Umillmo Divmo Servitore Fruttuoso Becchi Dalle stanze dell’L e R. Accademia della Crusca Li 2. Gennaio 1836. Adunanze dell’Accademia Accademici che leggeranno nella pri- ma adunanza di ciascun mese Gennaio Vincenzo Follini Febbraio Gio. Battista Niccolini Marzo Francesco Tassi