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1074. Di Paolina Leopardi.
[Recanati, 9 maggio 1827]

Oggi mercoledì 9 mag. ci è giunto q.10 fascicolo, e dopo domani si rimetterà in cammino per venire da voi. Ci ha alquanto sorpreso, che Stella ignori ancora il vro arrivo costì, pure deve essere, altrimenti non vi avrebbe spedito il raccoglitore a recanati. Caro Giacomuccio, stai bene? ti diverti? godi di questa bella primavera, ben diversa da quella dell’anno scorso? eh tu ne godrai certo, ed anche io ne godo giusto per il tuo godere, che quanto a me, credo che non vi siano più godimenti a q.10 mondo - sarà perchè li ho tutti esauriti. Non posso ancora avvezzarmi alla mancanza di te; e la camera mia mi sembra un deserto; e tu mi avevi troppo assuefatta a vedertici, perchè non debba ora sentire ogni momento che ti abbiamo perduto... e non si sa per quanto! Ma se ti diverti, se stai bene, è meglio così - Sebbene non ancora partito, il sig. Luca è già semplice privato, e Gentilucci fa le sue veci. Dopo finito il sindacato, che ora è semplice formalità, Luca non poteva più fare le funzioni di govnatore; e a momenti partirà, si crede, di notte. Addio, Muccio mio, scusa q.ta impertinenza. Vedrai q.ta carta? mi sembra tanto ridicolo q.'° fascicolo, che non sono sicura del luogo ove poterla mettere per fissare i tuoi sguardi.

1075. Di Francesco Puccinotti.
[Macerata 10 Maggio 1827]

Leopardi mio amatissimo Singolare testimonio d’affetto m’hai dato scrivendomi prima della tua partenza da Recanati. Sebbene io troppo sapessi quanto di mal animo ti ci eri ridotto e ci stavi, tuttavia non credevo che fossi per partirne sì presto, e mi ero prefisso di venire a farti altra visita. Ma tu te ne sei andato, e Dio e Minerva t’accompagnino; solo che tu non dimentichi me che ti amo e ti onoro sempre più, dovunque tu sia - Tel dico all’orecchio: quell’articolettaccio che tu mi ricordi sul Saulle è mio. Scusalo te ne prego, mentre lo scrissi già alla carlona nel gabi- I3I9