volta fra gl’illustri, compagnia che non mi sarebbe nè convene-
vole nè gradita. Un’incomoda oftalmia mi costringe a questo
villanissimo laconismo. Addio.
Il vro Leopardi
1846. |
Ad Antonio Ranieri. |
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[Firenze] 16 Marzo [1833] |
Ranieri mio. La tua del 121 mi consola in più modi, ma
attendo con impazienza a Martedì le nuove della rosolia. Le
materasse ben ribattute ti aspettano già da più mesi in tua
camera. Addio, anima mia, con un milione di baci.
1847. |
Ad Antonio Ranieri. |
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[Firenze] 19 Marzo [1833] |
Ranieri mio. Io ti scrivo un nulla, ma sempre. Sono la più
infelice delle creazioni senza di te, ma ti prego sempre a non
precipitare. Addio mille volte.
1848. |
Di Gian Pietro Vieusseux. |
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[Firenze, a dì 20 Marzo 1833.] |
Signore
Fio l’onore di avvisarvi che, tranne il caso di qualche gita che mi
tenesse assente da Firenze per più d’una settimana, il mio Salone resterà
aperto tutto l’anno a’ miei Amici, nel giorno di Giovedì alle ore 7 della
Sera; e che la presenza Vostra mi farà sommo onore e piacere
Gradite i miei distinti saluti
Vostro Devss.0 e Obblss.0 Servitore
Il Direttore dell’Antologia
tv w „ Vieusseux
a di 20 Marzo 1833.