1840. |
Di Adelaide Maestri. |
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Mio caro Leopardi
Come debbo incominciare questa mia lettera? con rimproveri
solenni a Voi, per avermi lasciata tanto tempo priva de’ vostri carat-
teri, ovvero coll’iscusar me d’aver fatto altrettanto verso di Voi? in
vero non lo saprei. Ciò che so si è d’avere sempre avuto desiderio
grande di vostre notizie, come potete immaginare, le quali ho potuto
avere qualche volta da Giordani, verso il quale siete stato meno
avaro... ma intanto io non vi parlo della cagione per la quale vi scrivo
oggi, e mi pare di vedervi rimanere estatico osservando questa vostra
lettera ch’io vi rimando. Eccone la cagione. A Torino si stampa un
facsimile di lettere d’uomini illustri per conservare il carattere della
loro scrittura. Sono stata richiesta di mandarne, se io ne avessi alcuna.
Ed ho pensato di dare questa vostra, ma non ho voluto farlo senza
vostra licenza, ch’io vi domando ora con amichevole preghiera, quando
non amaste sostituirne un’altra. In ogni caso vi prego a rimandarmi
questa, essendo ora una mia cara proprietà, e a volermi, colla mag-
giore sollecitudine, dare una risposta. Ad un tempo spero mi darete
nuove della vostra salute, desiderate ottime da me, da Ferdinando,
e da’ miei genitori, i quali bramano di essere ricordati alla vostra bene-
volenza. Clelietta, e Emilietto mi raccomandano anch’essi di salutarvi
affettuosamente. Addio addio.
La vostra Adelaide
Parma 28 Feb. 1833
1841. |
Ad Antonio Ranieri. |
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Ranieri mio. Ti sospiro sempre come il Messia. S’io possa'
abbandonarti, tu lo sai bene. Ti mando mille baci.