Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/749

1840. Di Adelaide Maestri.
[Parma 28 Feb. 1833]

Mio caro Leopardi Come debbo incominciare questa mia lettera? con rimproveri solenni a Voi, per avermi lasciata tanto tempo priva de’ vostri carat- teri, ovvero coll’iscusar me d’aver fatto altrettanto verso di Voi? in vero non lo saprei. Ciò che so si è d’avere sempre avuto desiderio grande di vostre notizie, come potete immaginare, le quali ho potuto avere qualche volta da Giordani, verso il quale siete stato meno avaro... ma intanto io non vi parlo della cagione per la quale vi scrivo oggi, e mi pare di vedervi rimanere estatico osservando questa vostra lettera ch’io vi rimando. Eccone la cagione. A Torino si stampa un facsimile di lettere d’uomini illustri per conservare il carattere della loro scrittura. Sono stata richiesta di mandarne, se io ne avessi alcuna. Ed ho pensato di dare questa vostra, ma non ho voluto farlo senza vostra licenza, ch’io vi domando ora con amichevole preghiera, quando non amaste sostituirne un’altra. In ogni caso vi prego a rimandarmi questa, essendo ora una mia cara proprietà, e a volermi, colla mag- giore sollecitudine, dare una risposta. Ad un tempo spero mi darete nuove della vostra salute, desiderate ottime da me, da Ferdinando, e da’ miei genitori, i quali bramano di essere ricordati alla vostra bene- volenza. Clelietta, e Emilietto mi raccomandano anch’essi di salutarvi affettuosamente. Addio addio. La vostra Adelaide Parma 28 Feb. 1833

1841. Ad Antonio Ranieri.
[Firenze] 2 Marzo [1833]

Ranieri mio. Ti sospiro sempre come il Messia. S’io possa' abbandonarti, tu lo sai bene. Ti mando mille baci.