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vita} Come? se tu non potessi uscire, non verrei teco io ad ogni costo? non ci riuniremmo egualmente? e presto? Io sono minacciato di perder la vista, e non posso scrivere: ma senti Ranieri, ricordati per la memoria del tempo passato insieme, ch’io voglio per Dio! ribaciarti prima di morire. Addio. Alla Fanny stassera.

1825. Ad Antonio Ranieri.
[Firenze] 12 Gen. [1833]

Vedi più che puoi di tranquillarti, anima mia. Dell’esecuzione pronta della mia promessa, fatta più per me che per te, non dubi- tare un istante. Vorrei ch’ogni parola che scrivo fosse di fuoco, per supplire alla dolorosa brevità comandatami dai poveri infe- lici miei occhi. Addio, mio solo bene.

1826. Ad Antonio Ranieri.
[Firenze] 15 Gen. [1833]

Ben poca consolazione ti portano le mie letteracce cosi brevi. Oh Ranieri mio, quanto vorrei soffrire io stesso in tua vece! Se tu non hai che me,1 tu mi hai però tutto e per sempre: vivine sicuro più che dell’esistenza dei corpi. Io sono sempre a’ tuoi cenni quanto al riunirmi teco. Ti raccomando la salute, di cui sempre tremo. Hai tu la lettera della Fanny? Addio, mia cara e sola speranza.

1827. Di Louis de Sinner.
[Paris, rue des Saints Pères, N° 14, ce 16 Janvier, 1833.]

Cette fois-ci, raon excellent ami, vous ne recevez que quelques lignes, et c’est pour vous envoyer un mot de mon excellent M. Mablin,