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alla fine del mese esigerò qui da un banchiere 24 francesconi, e glie ne rilascerò una cambialina pagabile dal Papà nella fine di Decembre. L’assicuro che fin da quando scrissi al Papà, che fu ai primi di Luglio, io avrei avuto bisogno almeno del primo bimestre di Agosto e Settembre; e non sono arrivato fin qua, se non coi miei ultimissimi avanzi, ch’io avevo serbati per bisogni straordinarii, i quali non mancano mai in nessun mese. I lo detto 24 francesconi, cioè un primo bimestre di Ottobre e Novembre. Mamà mia, mi scusi, e quando il Papà le avrà fatta leggere, come spero, la mia di Luglio, disponga Ella con lui come crede; ma sempre mi ami e mi benedica, ch’io sono e sarò eternamente

Suo amorosissimo figlio
Giacomo

17 Novembre

1799. A Monaldo Leopardi.
[Firenze, 17 novembre 1832]

Mio caro Papà Scrivo oggi alla Mamma, secondo il suo suggerimento. Accon- sentendo essa, la prego a volermi tosto dire sopra chi potrò trarre la cambialina. Qui non si prendono cambiali dai banchieri se non per Roma e Bologna in tutto lo Stato Pontificio. Giambene non è più al caso, perchè si trova in bisogno, e con citazioni addosso. Voglia dunque dirmi la persona a cui le sarà più comodo di far tenere il danaro in Roma o in Bologna. Ciò che dico alla Mamma dei mesi scorsi da Luglio in qua, è anche meno del vero, perchè in fatti senza i 54 francese, che debbo alla sua bontà, non sarei potuto vivere in nessun modo, non avendo altro avanzo che 30 se. dei quali la metà è ita nella malattia. Io sono innamorato del suo Buonafede, che leggo quanto per- mettono i miei occhi straordinariamente infermi. Libro pieno