dell’amor proprio se vi dico che, qualunque sia l’opinione di
Ast (il quale è naturale che non trovi molto soddisfacente una
critica del suo lavoro), persisto a credere che le mie osserva-
zioni platoniche contengano molto di vero, anzi siano per la
più parte vere ed utili all’intelligenza di Platone; e che possano
convenientemente aver luogo quasi tutte nel volume di Miscel-
lanea che Voi, caro amico, mi promettete di comporre: e Voi
solo lo potete.
La poesia di cui vi parlò Poerio, e ch’io stava componendo
appunto nel tempo ch’ebbi la fortuna di conoscervi, non è stata
mai terminata, nè credo che lo sarà. Altre poesie inedite, desti-
nate ad uscire in luce, non mi trovo avere. Ho bensì due dialo-
ghi da essere aggiunti alle operette, l’uno di Plotino e Porfirio
sopra il suicidio, l’altro il Copernico sopra la nullità del genere
umano. Di queste due prose voi siete il padrone di disporre a
vostro piacere: solo bisogna ch’io abbia il tempo di farle copiare,
e di rivedere la copia. Esse non potrebbero facilmente pubbli-
carsi in Italia. - Da Roma non ho ancora che delle risposte
insignificanti alle questioni da Voi propostemi: ma insisterò
tanto, che otterrò pure qualche cosa di preciso. E ben vero che
difficilmente si può far cosa alcuna alla Vaticana in tempo delle
vacanze, che durano da Giugno a Novembre. Le biblioteche
di Roma son chiuse durante tutto questo tempo.
Addio, carissimo, ottimo ed impareggiabile amico. Il cielo
vi dia un viaggio prospero. Non dimenticate la promessa che
mi avete fatta di scrivermi almeno di Germania, ed amate sem-
pre il vostro caldissimo amico Leopardi
1764. |
Di George Frederick Nott. |
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[Firenze, Locanda Schneidorff N° 22. Sabato Giù. 23 1832.] |
Stimatissimo Signore Conte.
Appena posso dirvi quanto sono stato dispiacente di non essere
passato da voi, per si lungo tempo, a domandare della vostra salute, e
a godere della vostra conversazione.