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cante primavera che si rassomiglia assai a quella di anno passato. Sono 5 grni che piove, e fa freddo non piccolo. - Nella mia lettera dei 3/ che ti scrivevo nel medesimo luogo di questa (in libreria) ti dicevo che Nobili ci ha mandata per leggere l’Antologia di tutto l’anno 1830, e 7b?e del 31, ed era per ciò che volevo sapere se Franceschini era ancora associato. Ti dicevo che quella lettura mi aveva fatto passare 20 notti deliziose, che Montani era sempre il mio caro Montani, che compian- gevo la morte di Ocheda, e tanto più perchè non ti ha lasciato niente; che tante volte ho tressailli al vedere il tuo nome, ed una particolar- mente nell’articolo necrologico ili Niebuhr, che ci rivela dei fatti ignoti; che una copia di quest’Antologia viene ora a Recanati, ma noi non la vedremo ecc. ecc. L’Opera di Roma ha suscitato della cabala, per cui vi sono stati dei guai. - In Ancona non si vive bene. Saprai che quando vi entra- rono 150 Carabinieri vennero insultati orribilmente, e venne tratte- nuto ed impedito loro il modo di vendicarsi dai Fnsi, che sotto prete- sto di salvarli dal furore del popolo li rinchiusero nella Caserma e li circondarono di truppe, mentre i rinchiusi stavano fremendo: che oggi devono essere entrati 3000 uomini di linea; che quel paese è pieno di canaglia romagnola, che il Delegato sta ancora in Osimo ecc. ecc. - Addio, caro Muccio. Ti salutano tutti, e Carlo particolarmente ti abbraccia. Riverisci per me Vieusseux. 15 Maggio

1746. A Raffaele Bertinelli.
[Firenze 17 maggio 1832]

Pregiatissimo Sig. Bertinelli S’Ella ha in pronto il ritratto delle cinque copie del noto libro,1 ch’Ella si compiacque di far vendere per mio conto, può consegnarlo al portatore del presente foglio. Mi comandi; mi saluti gli amici, e fra gli altri il Sig. Belli;2 e mi creda sempre

Suo cordialiss. sre ed amico
Giacomo Leopardi

Firenze 17 maggio 1832