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E con grande stima e venerazione mi dichiaro Chiarissimo Sig. Cav. Segretario dell’Accademia della Crusca

Suo umiliss. obbligatiss. servitore.
Giacomo Leopardi

Firenze 27 Marzo 1832

1732. Di Maddalena Pelzet.
[s.d., ma Roma, primavera 1832]

Pregiatiss."10 Leopardi Spero che non sdegnerete di accettare questo tenue ricordo. «Pic- colo è il dono a paragon di voi - Tutto è però quelche donar poss’io». Così quando beverete a questo bicchiere vi rammenterete della vostra affezionatissima Amica Pelzet 1733- Di Pietro Brigi-ienti. [s.d., ma Firenze, inizio di aprile 1832] Mio adorato Amico. Ti avverto che dimani non partiremo, se non alle ore undici anti- meridiane, onde dimattina avrò la consolaz.' di venirti a dare un altro abbraccio cosa che mi è proprio una consolaz.c la più desiderata. Rive- riscimi il S.r Ranieri, a cui farai le mie scuse, se nell’istante non lo avevo riconosciuto. Non ti far maraviglia, se invece di starmi teco stassera, vado al tea- tro, perchè l’oggetto della nostra permanenza è stato di far vedere a Marianna 1 Anna Bolena, giacché in gran segreto ha saputo che tale opera dovrà essa fare per suo debutto a Roma. Addio, caro Giacomo: addio. il tuo Brighenti