1716. |
A Margherita Fabbri D’Altemps. |
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Per più regolarità ed a scanso d’equivoci, la prego, se non
l’è incomodo, di far sapere a Napoli per mezzo di questa mia,
che avendo il Di Mauro voluta Pobbligazione anco di Ranieri,
a lui già noto per credenziali di Castelnuovo,1 si è dovuta can-
giare la forma della cambiale, la quale io ho tratta all’ordine
di Antonio Ranieri, e da Ranieri è stata girata al Di Mauro, re-
stando così obbligati solidalmente e personalmente al Di Mauro
ambedue noi. Per questa cagione la cambiale non partì l’altro
ieri, come si credeva. Parte oggi, ed oggi, se non l’è grave, conver-
rebbe che fosse spedita la presente a Napoli per regolare avviso.
Mi scusi, mi comandi e mi créda
Suo dmo ed ossqmo sfe Giacomo Leopardi |
Roma 25 Febbraio 1832
1717. |
Di Gian Pietro Vieusseux. |
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Estratto di lettera del mio corrispondente di Torino.1
Fui ieri a visitare il teologo Gioberti. La sua salute è buona, almeno
per quanto il comporti l’incomodo suo, che oramai gli è abituale. Oltre
suoi affettuosi abbracci, vuole pure che gradiate la sua viva gratitu-
dine per la buona memoria che serbate di lui - Egli rispose al Leo-
pardi nel principio della seconda quindicina di Genn.° scorso, e
diresse a Roma la lettera. Se il Conte partì da Roma, la lettera dovè
seguirlo, e l’avrà egli avuta a Recanati o a Firenze, etc. Qualunque
possa essere stata la sorte della lettera, ciò che preme ora a questi si è
ili conoscere ov’abbia il Conte fissa la sua dimora per riscrivergli. -
Firenze 28 febb.