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1716. A Margherita Fabbri D’Altemps.
[Roma 25 Febbraio 1832]

Per più regolarità ed a scanso d’equivoci, la prego, se non l’è incomodo, di far sapere a Napoli per mezzo di questa mia, che avendo il Di Mauro voluta Pobbligazione anco di Ranieri, a lui già noto per credenziali di Castelnuovo,1 si è dovuta can- giare la forma della cambiale, la quale io ho tratta all’ordine di Antonio Ranieri, e da Ranieri è stata girata al Di Mauro, re- stando così obbligati solidalmente e personalmente al Di Mauro ambedue noi. Per questa cagione la cambiale non partì l’altro ieri, come si credeva. Parte oggi, ed oggi, se non l’è grave, conver- rebbe che fosse spedita la presente a Napoli per regolare avviso. Mi scusi, mi comandi e mi créda

Suo dmo ed ossqmo sfe
Giacomo Leopardi

Roma 25 Febbraio 1832

1717. Di Gian Pietro Vieusseux.
[Firenze 28 febb. 1832]

Estratto di lettera del mio corrispondente di Torino.1 Fui ieri a visitare il teologo Gioberti. La sua salute è buona, almeno per quanto il comporti l’incomodo suo, che oramai gli è abituale. Oltre suoi affettuosi abbracci, vuole pure che gradiate la sua viva gratitu- dine per la buona memoria che serbate di lui - Egli rispose al Leo- pardi nel principio della seconda quindicina di Genn.° scorso, e diresse a Roma la lettera. Se il Conte partì da Roma, la lettera dovè seguirlo, e l’avrà egli avuta a Recanati o a Firenze, etc. Qualunque possa essere stata la sorte della lettera, ciò che preme ora a questi si è ili conoscere ov’abbia il Conte fissa la sua dimora per riscrivergli. - Firenze 28 febb.