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- Capei è ammalatuzzato, e teme di un artritide - Forti mi abban- dona - Tommaseo ingigantisce per la quantità del lavoro, e sorprende pei progressi che va facendo. Il mio fascicolo di Novem-X.c sta nelle mani del Censore - avrebbe già veduto la luce; ma ho dovuto ritardarne la pubblicaz.1' per inserirvi un articolo molto interessante del Cav. Nobili - Orioli mi scrive da Parigi - ha trovato il nome di 8 mesi etruschi - li pubblicherò. Cicognara ha pubblicati i suoi nielli -3 Rosini ha fatto recitar il suo Tasso -4 fiasco assoluto, ma tale da far pena, pensando che si tratta di un prof, pisano. Salutatemi Ranieri. Addio, cariss. Leopardi - Vostro aff. am. Vieusseux

1708. A Paolina Leopardi.
Roma 2 Febbraio 1832.

I Dialoghetti,1 cara Pilla, hanno avuto qui un successo com- pleto: tutti ne parlano. Sono ricercatissimi, ed io non gli ho potuti vedere ancora. Se potete mandarmene delle copie per la posta, ve ne sarei obbligato molto; ma fatelo subito, e mandatene quante potete. I Io visto e vedo più volte il buono e bravo Mat- teo,2 che si raccomanda molto al Papà. Io spendo qui un abis- so, ma la colpa è di chi mi ha trovato questo alloggio a Piazza di Spagna, centro de’ forestieri, dove si paga quattro volte, e si è serviti da cani, e rubati tutto il giorno. Del resto in ogni modo Roma è la città d’Italia (non escluso Milano) dove colla maggior quantità di danari si ha il minor numero di comodità e di beni. Gli alloggi soprattutto sono strabocchevolmente cari l’inverno. L’estate è un’altra cosa, ma Roma allora non è abita- bile. Salutami tanto Carlo, e dammi le sue nuove. Giordani vi saluta molto tutti due. Mandolino non penò punto a trovarmi, come non pena nessuno che mi voglia trovare: Via Condotti è il luogo più frequentato di Roma. L’altro piego ch’io ti diceva,