1681. |
Di Adelaide Maestri. |
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Mio caro Leopardi
Mi valgo dell’occasione che mi offre il caro mio padre, il quale per
un consulto si reca a Roma, per ringraziarvi de’ cari vostri caratteri,1
tanto da me desiderati. Oh se poteste conoscere quanto piacere
m’hanno portato all’animo; quanta invidia porto a questo mio foglio
che in breve sarà con Voi; se poteste del pari comprendere la pena che-
mi cagiona la difficoltà d’avere le vostre notizie; il timore che per lungo
corso di tempo non mi sia dato di rivedervi; e la consolazione che provo
a un tempo, sapendovi migliorato nella salute, non potrebbe certamente
cadervi in animo che l’immenso spazio che ci divide, possa aver forza
di scemare l’affezione che ho per Voi, la quale, ve lo assicuro, sarà
immutabile, e durevole quanto la mia vita. Ma Voi, intanto, perchè
cercate sempre di fuggirci? perche [5/c], con tanta amicizia che ci avete,
non vi determinate mai, se non nell’inverno, almeno nella buona sta-
gione, di rivederci in Parma, dove siete desiderato da tanto tempo?
so bene che al presente questo paese non ha nulla che racconsoli, ma
qual parte, in questa povera nostra penisola, può invitare all’allegria?
conserviamoci pure, caro amico, la nostra amicizia, siccome conforto
unico in questa vita, che ormai può considerarsi priva ancora di quel
po’ di bene che seco porta la speranza.
Ferdinando, Giordani, e tutti gli amici che ricordate nella vostra
lettera, vi ritornano i più affettuosi saluti. Addio! Ricordatevi di noi,
e scriveteci più spesso che potete.
La vostra Adelaide
Giordani ha risposto alla vostra lettera, che inviaste a me, il dì n
corrente.
Parma 16 9bre 1831