Il giorno medesimo della data della mia ultima, ricevetti rego-
larmente il quaderno di febbraio del Nuovo Ricoglitore. Lo smar-
rimento di quello di Gennaio sarà provenuto da qualche straor-
dinario errore postale. L’Antologia è terminata, eccetto che vi
manca quell’ultima mano ch’io non posso darle se non fuori di
qui. Subito dopo Pasqua io partirò per Bologna; non che la mia
intenzione fosse di andar là, ma per aspettarvi la sua venuta,
ed avere il piacere tanto desiderato di rivederla.
Ultimamente ebbi da Bologna il 20 volume del Cicerone,
del quale le dico sinceramente, che nè io potrei, nè so come altri
potesse desiderar cosa alcuna di più, sia circa la bellezza dell’e-
dizione, sia circa la copia e la comodità delle illustrazioni, sia
finalmente circa la sagacità, il giudizio e la matura sobrietà delle
note critiche, intorno alle quali avrò caro ch’ella faccia i miei
complimenti all’abate Bentivoglio. In somma l’edizione mi par
sempre più stimabile, e sempre più degna di lei e dell’Italia. Dopo
ricevuta la cara sua ultima, ho aspettato invano le prove di stam-
pa delle Operette, da Lei menzionate. Mille saluti cordiali al
sig. Luigi, e a tutta la sua famiglia. Altrettanto a lei della mia.
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Di Domenico De Rossetti. |
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Chiarissimo Signore.
Il tardo rispondere alla mia lettera dei 20 Xbre p° era scusato già
prima che mi giungesse il pregiato suo foglio dei 14 del cor.e mese;1
perchè lo Stella aveami tosto significato l’assenza di Lei da Milano,
e l’indugio indi necessario per farle quella arrivare. Ma non posso egual-
mente ammettere le altre scuse che la troppa sua modestia mi affaccia
per distormi dall’insistere sul mio desiderio e preghiera di averla fra
i benevoli favoreggiatori della mia impresa.
Egli è ben vero che la massima parte degl’illustri volgarizzatori invi-
tati dal mio programma, accettò il mio invito; che 5 soli sono quelli
che se ne sono finora positivamente scusati; che di 4 me ne sto ancora
nell’incertezza; e che d’altronde ho parecchi che volontariamente mi