Bramerei sapere della sua sanità, e vorrei pure che il prossimo
inverno noi potessimo averla tra noi, com’ebbe a lasciarmi sperare.
Non ho ancora veduto pubblicata quella raccolta di sue poesie, che
mi ricordo lo scorso anno ella si proponeva di fare. Spero, ch’ella non
ne vorrà defraudare la letteratura Italiana.
Se la Signora Carlotta Lenzoni è costà mi farà cosa grata ricordarle
la mia profonda stima. Non mi risparmi la prego Signor Conte in ciò
che valga, e mi creda quale con tutto l’ossequio me le raffermo
Obblig." devotis.0 Servo
Giacomo Mosconi
1655. |
A Paolina Leopardi. |
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Cara Pilla. Sono arrivato qua iersera, dopo un noioso e fati-
coso viaggio, assai fresco e sano per non accorgermi d’aver patito
nulla. Ebbi dal Nunzio il lasciapassare pei confini, ed avevo
scritto al zio Carlo per averne uno alle porte.' Non ebbi nulla,
e arrivato, dovetti andare in dogana a Piazza di pietro, per la
solita impertinentissima visita: la quale mi ha messo di malu-
more, quantunque i doganieri fossero assai discreti; [,..]2 Non
sono ancora uscito di casa (via carrozza n.° 63. 3" piano),3 e
non ho veduto alcuno de’ conoscenti vostri nè miei; perciò questa
non servirà che a darvi le mie nuove. Scrivetemi presto, e salu-
tate tutti. Addio addio.
1656. |
A Gian Pietro Vieusseux. |
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Mio Cariss. Vieusseux
Sono arrivato iersera, e non ancora uscito di casa (Via Car-
rozza, N.° 63. 3.0 piano), nè ho visto alcuno de’ conoscenti, ma