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Vi ringrazio dell’avvertenza; ma temo d’avere io mal trascritto - p[er]chè le rime sono presso a poco - d’inverno al fuoco. In questo 6 Canto, due cose vi son da notarsi, una p[er] i dotti (sul- l’uso de’ Giornali) - una pel volgo - la descrizione di Marco, che va a dire addio al Zio prete; e i furori in cui monta. - Nel Canto VII: sarà una tempesta in buffo: e la descrizione del Getto dei Libri, che Marco si era procurati p[er] diventare un Gran Generale: E siccome avea letto in Cicerone, Che quando s’imbarcò p[er] la Turchia Era Crasso un bel pezzo d’Asinone: Ma pure a forza di studiar p[er.| via, S’era già fatto (e bravo è chi l’azzecca) Gran General quando sbarcò alla Mecca. {in Asiani pervenit factus Imperator) e vedrete le pazzie della Mecca; e della Turchia. Saluti tanti alla Lenzoni. Spero di mandarvi presto l’Elogio del Pindemonte: ma da 2 giorni abbiamo un caldo orribi- le - Addio. G. Rosini Pisa 18 Giugno 1831

1626. Di Francesco Galvani.
[s.d., ma Modena, dopo il 18 giugno 1831]

Ch. Sig. Fio sentito da mio fratello il piacer suo, e mi affretto a compirlo mettendole in mostra una nota di duplicati che e per Lei, e per la Signora sua non esiterei a cambiare, chiamandomi contento a tutto. La mia Raccolta sarà di un quattro mila all’incirca, e mi torna impos- sibile, non avendo un catalogo il darle la cosa perfetta, le dirò solo quanto mi verrà a mente, che se Ella vorrà porvi ulteriori parole, in allora potrò aggiugnere qualche altra cosa.