A.C.mo
Non dimenticate, vi prego, la promessa che mi fate colla cara
vostra dei 25 Maggio. Quegli autografi, che mi promettete, mi
saranno graditissimi, e così altri se potete trovarne. Fio detto
mi saranno, e doveva dire mi sarebbero, perchè in verità temo
assai della vostra dimenticanza.
Godo che il Mfarco] Pacini continui. Nella prima delle due
stanze, che mi trascrivete, avete voi notato che la rima fuoco
è ripetuta? Tenetemi per pronto a servirvi nell’Elogio del Pin-
demonte, e in ogni altra cosa, come meglio io possa. Ilo scritto
al Sinner, e fatto con lui le vostre parti. La Carlotta Lenzoni
vi saluta molto. Non mi maraviglio punto dei tradimenti fat-
tivi dal vostro traduttor francese: ma perchè non trovate voi
modo di far pubblicare la traduzione che faceste fare per vostro
conto? Avete voi lettere di Lamartine?1 Anche di questo
sarebbero a proposito pel fatto mio degli autografi. Abbiate cura
della salute, e vogliatemi bene. Addio addio.
Il vostro Leopardi
1624. |
Di Giovanni Galvani. |
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[Di Modena il 18. Giugno 1831.] |
Riveritissimo Signor Conte
Ricavo dalla data dell’umanissima di lei del 26. p.p. esser io stato
pur troppo tempo a risponderle oltre ogni mio debito e desiderio: ma
di ciò la prego a volerne incolpare l’aver dovuto trattenermi in villa
sino a questi ultimi dì, per cui non ebbi la di lei lettera che l’altro ieri.
Scusatemi così, siccome credo, presso V.S. della triste nota di negli-
gente verrò a quanto ella mi dice intorno il raccogliere lettere autografe.