1609. |
A Paolina Leopardi. |
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Cara Pilla. Risposi alle lettere del Papà 19 e 21 Marzo. Poi
ho ricevuto la tua 2 Aprile, e quella del Papà 5 Aprile1 colla
sua bella iscrizione, di cui ti prego di ringraziarlo. Sono stato
ben lieto di udire la parte ch’egli ha avuta in fare che gli ultimi
torbidi siano riusciti innocenti a cotesta città: i bravi uomini
si distinguono dai c...ni nella circostanza. Mi domandi perchè
non rispondo alle lettere del Comitato di Ree. e di Macerata:
ma sai tu dunque che quello di Macerata mi abbia scritto? e
a che fine? io non ho ricevuto nulla. Mi dai nuove della Gigia,2
della quale non mi hai annunziata mai la nascita: me ne ralle-
gro con Carlo infinite volte, e lo bacio con tutto il cuore. Segui
a tenermi ragguagliato delle novità del paese. Io sto benino, e
qui non v’è nulla di nuovo. Salutami tutti teneramente. Addio
addio.
23 Apr.
[s.d., ma Firenze, maggio 1831] |
Mio carissimo ed egregio amico,
Il luogo dell’Epistola al Pepoli che a voi parve difficile a inten-
dere, era veramente oscuro, tanto che già prima che voi me ne
aveste scritto, io l’aveva corretto e cangiato nel modo che potrete
vedere nella nuova edizione. Non crediate dunque che da quel
vostro imbarazzo io prenda cattiva opinione del vostro sapere
in lingua italiana. Piacesse al cielo ch’io sapessi o avessi mai
saputo altrettanto di lingua tedesca. - Vidi lo Specimen che
m’inviaste della vostra opera. Vi giuro che mi parve cosa bellis-