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1049. Dr Pietro Brighenti. Bologna 2. marzo 1827. Mio caro amatiss.0 Giacomo: Tardi rispondo alla preziosa tua del 9. febbraro non tanto perchè sia stato affaccendato quanto perchè volevo pur darti nuova che i volumi 1. 2. 3. 4. del Monti sono finiti, e che un esemplare te lo spedisco pregandoti di gradirlo per tenue atte- stato di gratitudine alle noie che ti ho recate per questa edizione. I due volumi Monti che mi favoristi in prestito li conservo ancora appresso di me, giacché sarò anche per usarne, ma non mancherò poi di restituirteli. Nel paco troverai de’ manifesti e delle module di asso- ciazione. Se mai costì ti avvenisse di potermi procurare qualche associa- to, io te ne sarò veramente gratissimo. Nel detto paco vi è anche roba giunta da Milano, ed una lettera di tua nomina fra gli Arcadi a me raccomandata dalla Contessa Bugami. Qui poi accludo un vigliettino che ti appartiene.2 È morto il conte Benedetti che ha lasciato la sua libreria a Mar- chetti, ed ha lasciato al conte Carlo Pepoli 200. scudi annui di pen- sione vitalizia. E anche morto il sig/ Aliprandi già tuo albergatore. Novità letterarie non ne abbiamo. Il primo fascicolo dell’Antolo- gia porta una lunga predica del Vieusseux ai letterati, che veramente è ridicola, considerando il tono pedantesco e dogmatico ch’egli assume nell’invitarli a scriver pel suo giornale. Mi è stato detto che a Firenze è stata fatta la ristampa in un volume delle tue Canzoni, e dei Versi da me stampati. Non ho visto un tal libro, perchè qui non si trova, ma ho scritto per averlo. L’editore si meriterebbe che tu facesti una bella Protesta da pubblicarsi in tutti i giornali (e ciò farei io) contro detta edizione, avvertendo che lu quanto prima darai la ristampa di quelle opere da te rivedute e corrette. Infatti io penso che per terza Collezione del mio Parnaso1 darò (se vuoi far- mene degno) la raccolta delle tue Opere: o se per terza non ti crederai pronto le daremo per quarta. In essa poi metteremo il noto ritratto, veramente raro, e tale che Lolli non ne ha più fatto altro che lo ugua- gli, onde lo conservo come capo prezioso.5 Scrissi a Giordani quanto m’imponesti di te, e della contessa Pao- lina. Egli mi ha risposto che vi ringrazi e vi riverisca, ma che è geloso che tu scriva a me e non a lui.