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1576. A Pietro Ercole Visconti.
Firenze, a dì 7 ottobre 1830.

Mio caro Pietrino, Ti raccomando il mio amicissimo Anto- nio Ranieri cavaliere Napolitano, qui mores hominum multorum vidit et urbes, giovane d’ingegno raro, di ottime lettere italiane latine e greche, di cuore bellissimo e grande. Desidera acqui- star conoscenze massimamente di giovani e di belle donne, desi- dera cercare nelle biblioteche. Pochi possono soddisfarlo di que- ste cose come puoi tu; ed io, se lo farai, te ne sarò tenutissimo. Kgli ti chiederà scusa per me della mia brevità e del mio scri- vere per mano altrui. Addio, addio. Il tuo Leopardi P. S. Fammi grazia di pregare il Merle a mio nome che gli piaccia di scrivere due righe al Vieusseux, come ti dissi; perchè una semplice promessa in voce non ci sarebbe valutata dallo stam- patore, col quale negozieremo il manoscritto.

1577. Di Adelaide e Ferdinando Maestri.
e di Antonietta Tommasini.

Parma 8. 8bre 1830 Caro Leopardi. Troverete qui uniti i nomi degli associati che vi abbiamo trovati tanto la mamà, quanto io. Spero però che potremo accrescerne il numero in appresso; che certamente non lasceremo di adoperarci a quest’oggetto. Non so, se avrete ricevuta un’altra mia lettera, nella quale vi parlava di diverse cose che mi stanno veramente a cuore. Ho lette le poche righe scritte da Voi alla Mamma, le quali, come potete credere, m’hanno amareggiato non poco. Sono breve nello scrivervi per non cagionarvi pena. Addio. La vostra Adelaide