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figli, delle quali vi sono grata sì per le cose che dite loro, e sì per quelle che mi riguardano. Io attendo, quando il potete, ciò che avete divi- sato di dirmi intorno al mio libretto. Oh mio caro! imaginerete come debbo essere desiderosa di ricevere questa vostra scrittura! Io vivo nella certezza che quando il potrete mi farete contenta. Ora mi sto occupando di trovarvi associati, e so di certo che il vostro nome mi faciliterà l’impresa. Perchè non ho ricevuto que’ manifesti nel tempo che si trovavano a Parma gli scolari di mio marito ora par- titi per le vacanze? Posso dirvi con qualche sicurezza che avrei potuto mandarvi molti nomi. Sappiatemi dire se all’apertura delle scuole segui- terà l’associazione. Con tutta riserva ditemi pure che pensa Montani di quel mio libretto; giacché deve averlo ricevuto con una mia lettera. Addio mio caro, conservatemi la vostra benevolenza, e credetemi Vostra Aff.ma Amica. Antonietta Tommasini

1567. Ad Antonietta Tommasini.
[Firenze, fine di agosto 1830I

Mia cara Antonietta Che volete? il vostro libro mi piace estremamente. Ma come (se non a voce) specificarvene le ragioni, non potendo scrivere? Io n’aveva già parlato caldamente al Montani. Vedrete il suo parere nell’Antologia. Vi sarò tenutissimo delle soscrizioni di scolari a Novembre. In ogni modo l’associazione sarà ancora aperta in quel tempo per loro. Le altre soscrizioni, se ne avrete, potrete mandarle prima, e ve ne sarò grato senza fine. Scusate tanta odiosissima brevità: assolutamente non posso non posso scrivere. Addio addio. Il vostro Leopardi