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rebbe ch’Ella li lasciasse stampare qui senza vedere prove di stampa, rivedendo però di nuovo i mss. se Ella vuole, o che li facesse stampare costì da chi più le piace per di Lei conto. Ella n’è l’arbitro, assicuran- dola che sarò contentissimo del partito ch’Ella sarà per prendere.1 Le do una notizia che le piacerà. Si è trovato il ms. del suo Saggio d’errori popolari. Me l’ho fatto leggere tutto e ne ho provato piacere. Benché conti 17 anni d’età per lo meno, il trovo ch’è lavoro degno di Lei che richiederà però qualche ritocco. Gliel farò tenere tosto ch’Ella il voglia. Mi dia sue nuove che vorrei pure che fossero buone, aggradisca co’ miei i cordiali saluti di tutta la mia famiglia, e mi creda quale sarò sempre sincero amico suo e servitor di cuore Ant.° Fort. Stella

1564. Di Pietro Ercole Visconti.
[di Roma li 22 Agosto 1830]

Mio carissimo Leopardi La tua letteruccia così breve com’ella è, mi ha per due motivi recato una consolazione grandissima. Che da un lato è venuta ad assicurarmi viver io ancora nella tua memoria, cosa delle più gioconde che potessi sapere; e dall’altro mi ha porto occasione che io ti faccia conoscere quanto ti ami e ti ammiri. Abbi dunque i miei ringraziamenti, così per l’amorevole ricordanza che mi dimostri, come per aver ben giudi- cato del mio cuore. Ho già le soscrizioni di 20 associati alle canzoni tue: spero dupli- carne il numero. Vorrebbe il libraro Merle che a lui dessi queste firme; tù scrivimi se questo sia o nò utile ai tuoi interessi. Se vaglio in cosa che ti piaccia comandami liberamente. Abbi cura di una salute tanto preziosa alla Italia, ed ama il tuo A.° P. E. Visconti di Roma li 22 Agosto 1830