che ora io non ho presenti, le prometto che ci penserò seria-
mente; ma ora vede Iddio se mi sarebbe fisicamente possibile,
non dico di correggere il libro, ma di rileggerlo. Una dichiara-
zione o protesta che pubblicassi, creda Ella all’esperienza che
oramai ho di queste cose, che non farebbe altro che scandalo,
C quel che vi fosse di pericoloso nel libro, non ne diverrebbe
che più ricercato, più osservato, e più nocivo. Godo, e molti
godranno, della pubblicazione del Memoriale. Non amerei che
il ritratto*1 andasse fuori, tra quelli che non mi conoscono: è
troppo brutto. Se sarà mandato a Roma, lo stampatore, mal-
grado di qualunque patto, ne tirerà copie per se, come accade
sempre. Io, grazie a Dio, sto benino; ma occhi e testa non rigua-
dagnano un atomo.
Il suo Giacomo.
1549. |
A Gian Pietro Vieusseux. |
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[Firenze, 13. Martedì sera, luglio 1830] |
Mio caro Vieusseux
Il Sig. Paolo Tognon di Venezia rappresenta una società di
negozianti che in quella città hanno aperto un vasto stabilimento
litografico, il quale, fra le altre imprese, ha assunto quella di
pubblicare le copie di 40 quadri della scuola Veneziana ec.1
Desidererebbe avere una lettera, non di raccomandazione, ma
d’introduzione, al March. Garzoni in Livorno’ (come ne ha
avute per Corsini, Torregiani ec.), per mostrargli l’Album lito-
grafico che porta seco. Mad. Targioni, alla quale egli è stato
raccomandato, mi prega di vedere se voi voleste fargli per que-
sto effetto due righe, che dovrebbero contenere la semplice espo-
sizione del fatto. Se potrete soddisfarla, obbligherete molto
anche me. In tal caso, avrò assai caro se la vostra lettera mi potrà
venir nelle mani domattina, o prima delle 24. perchè Mad. Tar-
gioni parte posdimani per la campagna. Vi mando un saggio di
quella litografia (una delle prime stampe e meno perfette), che