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tuire mancherà: nessuno saprebbe a chi chiedere: Voi non sapreste a chi rendere. Nessuna legge vi è imposta. Voglia il buon destino d’Ita- lia che Voi, ripigliando salute, possiate scrivere opere degne del vostro ingegno; ma questa mia speranza non è obbligo vostro. Solamente vi prego di portar con Voi le tante pagine di pensieri scritti, per frugar dentro e vedere se la salute vi bastasse a pubblicar qualcosa, che cer- tamente darebbe, per il merito e il nome, frutto a vivere negli anni avvenire. Ma che che sia del futuro, un anno di aria giovevole, tra cari amici, in stanza grata, sarà per Voi buona villeggiatura, e sospen- sione a’ vostri mali ed alle vostre afflizioni. Se per il viaggio volete l’assegnamento di aprile, potrete trarre cam- biale sopra di me, pagabile a vista, di lire fiorentine 120.: e se Voi mancate di opportunità, prenderò cura io stesso di far giugnere in vostre mani, o di chi vorrete la su detta somma. E così, potrei farvi trovar pronta la dozzina, sol che vi piacesse d’incaricarmene: specificando le condizioni del vostro vivere per la casa, per il desinare, ec. Se stavate contento nella locanda della Fon- tana, Piazza del Grano, potrei trattare su le istruzioni che vorreste darmi. Ed insomma, caro amico mio, vorrei farvi servizio intero, ed aspetto che Voi me ne diate la facoltà e me ne diciate i particolari. Rispondete subito; venite presto: noi vi aspettiamo a braccia aperte. Non fantasticate su le persone o sui modi; Voi sbaglereste facilmente. Credete, parola per parola, a quanto vi ho scritto. Amate Il vostro amico vero P. Colletta

1524. Di Gian Pietro Vieusseux.
Firenze 24 Marzo 1830

Carissimo Leopardi! quando vi perverrà la presente, avrete già avuta la lettera che vi scrisse ier l’altro l’ottimo Colletta - il contenuto della quale combina così bene con ciò che scrivete a me, che non possiamo più dubitare del vostro prossimo arrivo in Firenze. Ecco almeno quel che mi ha detto il Generale cui sono andato subito a partecipare l’ul- tima vostra del 21; essa ci ha tanto più rallegrati che l’avete tutta scritta