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1515. Di Pietro Colletta.
Livorno 11. del genn. 1830.

Amico mio carissimo. Io sapeva che concorressero al premio le vostre opere Morali; e quanto io dicessi agli accademici amici miei, Voi potete argomentarlo dall’affetto che vi porto, dalla stima sincera che ho del vostro merito, c dal desiderio di sentir premiate le opere degne. Agli offizi antichi unisco i nuovi per lettere che oggi scrivo. Il Capponi vi conosce, vi pregia, vi ama; ma egli non ha su lo Zannoni la forza che voi credete; nè lo Zannoni può tutto in quel coro di canonici. Sento in predica- mento il Botta; e certamente per mole sta sopra tutti: ma che storia! che stile! Quanto perderebbero le lettere italiane s’egli avesse imita- tori. Se gli accademici hanno in pregio il puro, il gentile, e ’l bisogno d’Italia di bello scrivere, le opere vostre saran preferite, perchè in qua- lità di stile voi non avete superiore o compagno. Ma gli accademici vorranno avere logica e gusto singolare. Mi giunse qui la vostra carissima del 22. Nov.c Facciamo di vivere questi mesi che corrono invernali. Nel marzo tornerò in Firenze; e di là vi scriverò: Voi vorrete abbandonarvi al consiglio di chi vi ama e vi considera qual suo figliuolo. Scriverò in marzo sul proposito della citata lettera perchè oggi nulla potrei dirvi di positivo e di certo; ma non perciò romperemo la nostra corrispondenza: datemi anzi le vostre nuove quanto più spesso potete; io godo a ricevere le vostre lettere ed a scriverne a Voi. Giordani è addolorato della morte del Cav.c Dodici suo amico.1 Vieusseux vorrebbe sapere se ricevete l’Antologia, ch’egli manda in ogni mese al vostro indirizzo: e vi saluta; e vi è tenero amico. Gino ha sofferto in salute dalla malvagità de’ tempi. Niccolini ha compiuto la sua tragedia Giovan di Procida, ma la tien chiusa. Tutti cotesti, uniti a me, speriamo a Voi comportabile salute, ed a noi stessi, che siate tra noi. Io sto poco bene: lavoro per conforto di ozio e da uomo infermo. Addio, amico mio; vi stringo al petto e mi raffermo Il vostro amico per la vita Colletta