buona stagione vi abbia liberato affatto dagl’incomodi che vi
cagionò il freddo.
Della Crestomazia poetica, io feci tutto quel che potei; ma,
o fosse l’incapacità mia, o la qualità de’ materiali, il lavoro venne
malissimo, ed io ne sono pessimamente soddisfatto. Così ho detto
sempre a tutti; e così vi prego che diciate ancor voi a Giordani,
a Montani, a chiunque ve ne parlasse.
Da una frase dell’ultimo articolo del Poggi nell’Antologia5
(articolo che sicuramente fu riveduto dallo Zannoni) deduco che
l’Accademia della Crusca, per non premiare le Operette morali,
abbia intenzione di violar piuttosto le regole, decretando spon-
taneamente il premio ai Promessi Sposi di Manzoni, il quale cer-
tamente non è concorso. Ma, vi prego, non parlate per ora di
questo mio sospetto, acciocché il parlarne non serva (se mai il
sospetto non fosse vero) a suggerire questo partito agli Accade-
mici: bensì serbatelo a memoria, come una predizione, per tener-
mene conto a suo tempo.
Di Gioberti non ho più nuove da un pezzo, e conosco che
non riceve le mie lettere. Saluto tutti i buoni amici e special-
mente Montani, Forti, Capei, Tommaseo. Non lasciate, vi sup-
plico, di ricordarmi a ciascuno di loro in particolare. Vogliatemi
bene; e se ci sono Santi che impetrino la morte a chi la desi-
dera, raccomandatemi a quelli. Addio addio. Vi abbraccio. A
Giordani scrissi poco fa.
Il vostro Leopardi.
Sapreste voi darmi notizie fresche di Brighenti? il quale non
ha mai spedito il pacco de’ miei libri.
1458. |
Di Pietro Giordani. |
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[Firenze] 16 Aprile [1829] |
Mio caro carissimo. Non solo ho salutato per te il nostro Colletta;
ma ho creduto lecito e debito all’amicizia comunicargli la tua degli