Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/374

Questa mane, benché abbia mille seccature, benché mi sia inquietato col nostro Cav. Lasinio, Crociato dello Spron d’oro, insignito da me, con io scudi; e benché abbia lezione: pure prendo la penna pfer] darvi le mie nuove, e pfer] chiedervi sollecitamente le vostre, giacché qua tutti gli amici me ne chiedono, e la Lauretta in ispecie. Se voi foste stato qua avreste conosciuto una ragazza Russa, che mi ha diretta Sismondi, la quale veramente ha una istruzione rara Ci è una Francesetta, che pur non manca d’istruzione, ma viva come una Spa- gnuola (intelligenti satis) e prude come un’Inglese: e ci è M. Ehinard il protettore dei Greci, che fa un nobile uso d’una gran fortuna da lui solo acquistata. - Salutai il vostro padrone di casa, e la Lauretta, e M." Mason, e gli amici - e tutti vi dicono mille cose. - Or veniamo a noi. Ridete, ma ridete - Molte sono le male arti che s’impiegano anticipatamente contro la Monaca: parmi, fra le altre cose di scorgere in molti il timore ch’ella abbia un successo: e si va dicendo che quasi è opera sacrilega Io svelare quel che altri ha voluto tener nascosto - Si dice che nei Poemi (come Virgilio e l’Ariosto) è p[er]messo pren- dere dei personaggi presentati da altri, nei Romanzi no: e il pferjchò lo sanno essi: si dice in fine, che la Monaca è un pretesto pferl fare 11 quadro della Toscana: ma non è questo ciò, p[erl cui vi dissi «ridete». Essendo in Firenze quest’autunno, e interrogato come la cosa erasi tenuta celata: risposi che un solo nera al segreto (che eravate voi) giac- ché io soglio mostrar le mie cose ad un amico, in cui abbia fiducia; ma che per vero aveva trovato il giudice un po’ troppo indulgente. - Ci è stato un birbante, che ha tradotto queste parole: quasiché io mi fossi vantato d’aver fatto cosa sì pferlfetta, clic voi stesso, benché critico emunctae naris, non aveste trovato che lodare: e si è aggiunto, che voi eravate irritatissimo di questa mia superbia; e clic mi avevate scritto una lettera di rottura. - Può giungere più in là la cattiveria, e la calunnia? O di Japeto iniqua stirpe!1 Il fatto è che mi duole di non avervi qui, pferl le ultime 80 pagine, che comprendono il 24. 25. e 26. capitolo. Li ho limati quanto è stato in me; e li ho fatti riposare al punto, che non sono pferl anco stampati. - Il 25 contiene esso solo una Narrazione compiuta di 3 avvenimenti. Il 26, parmi, che sia il più terribile di quel che ho saputo fare. Udrò il vostro giudizio; e vi avrei mandate le stampine, se avessi potuto fran- carle, pfer] udirne il parer vostro innanzi di mandarlo al pubblico.