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Conte di Neipperg Cavaliere d’onore di S.M. Maria Luigia. Nè avrei potuto trattenermi tanto tempo lontano dalla mia Cattedra, se le pre- ghiere di questa Sovrana non avessero acquistato il valore del comando per le ampie concessioni fattele dal Governo Pontificio. - Intanto io ho saputo dalla mia Adelaide il vostro desiderio di ottenere quando che sia un impiego a Parma; e spero a suo tempo di potervi io pure esser utile attese le relazioni che l’indicata circostanza mi ha fatto con- trarre - Ma a questo proposito io debbo dirvi qualche cosa di più, giacché all’amicizia vostra posso confidare un segreto, che dee per ora rimanere nascosto a tutti. Sappiate dunque riservatamente che questa Sovrana ha già fissato di nominarmi (terminate a Bologna le mie lezioni di quest’anno) suo Protomedico, e Consigliere di Stato, Vice presi- dente deH’Università, e Professore della Clinica medica di perfezio- namento. I disgusti ch’io ebbi dal Governo Pontificio nella passata estate m’indussero sin d’allora a far sentire a questo stesso Conte di Neipperg (che è tutto in questa Corte) come volentieri io sarei tor- nato in patria, purché impiegato convenientemente; e la circostanza della sua malattia ha indotto la Sovrana a propormi i suddetti impie- ghi, che segretamente ho già accettato - In conseguenza di tutto ciò io nell’autunno venturo avrò in Parma una casa abbastanza capace, e vi saranno due camere anche per voi. Voi potrete vivere nella vostra piena libertà, a vostro agio: o stando con noi, o servendovi al Trai- teur. Ricordate la vostra antica promessa, e le speranze mie e di mia moglie d’avervi vicino. Potrò vicino a voi migliorar forse la vostra salute; ed essendo voi in Parma sarà molto più facile riuscir nell’impe- gno di procurarvi decente impiego. Attendo un vostro riscontro che confermi le mie speranze. Ma rispondendomi indirizzate le vostre lettere a Bologna, giacché da qui a pochi giorni è facile ch’io torni a quell’università. Addio mio ottimo amico. La Tognina2 non vi scrive perchè è in letto col suo mal di capo; ma vi saluta cordialmente. Amatemi, e cre- detemi sempre V.° Aff.mo Amico G.° Tommasini