memoria serbano di voi e delle cose vostre, ci han dissuasi dall’an-
darci aggirando a questi dì per questa smozzicata valle di lacrime che
nominiamo Italia, e di varcare le Alpi o ristare nel Suo centro, ove
pur meno schiava aria si respira che non ai due estremi. E sì ci risol-
vemmo; e in prima siamo ritornati qui per riabbracciare i nostri con-
cittadini e amici, e poi Sabato per la via del corriere ritorneremo a
Bologna (la quale, a dirvela, mi è andata a sangue più che altra città
d’Italia) ove io intendo di dimorare quel che rimane dell’inverno, e
donde Carlo muoverà col nuovo anno per recarsi a Roma, ove lo chia-
mano i suoi studi. Già sapete sì come a Carlo fu impedita la libertà
del ritorno: ora pare che la sia stata impedita anche a me: anzi ne sono
quasi certo. Del quale onore io andrei non poco altero per la mia età
novella. Per ricapitolarvi in breve il nostro viaggio di quaranta giorni,
dicovi che movendo di qui alla volta di Pistoja, donde per cento miglia
del più aspro appennino, riuscimmo alla fin fine a Modena, fummo
ben tosto a Bologna, donde dopo pochi dì si mosse per Ravenna, e
dove si ritornò, viste le principali città di Romagna. A Bologna si
dimorò alquanto altro tempo, e poi non ha guari ci sospingemmo a
Ferrara, onde al Po; valicato e rivalicato il quale, ne siamo qui come
vi ho detto. E così la fortuna gira la ruota delle sorti italiane: e non
mi saprei scerre altro che la morte se non fosse la speranza. Addio,
carissimo Conte Giacomo. Se volete arricchirmi di qualche vostra
troppo desiderata epistola, e voi indirigetemela a Bologna. Carlo e
gl’Imbriani tutti e Sandrino vi si raccomandano: ed io vi prego di
amarmi quanto vi amo e di non dimenticare
Il vostro
A. Ranieri.
P. S. Quali cose non mi raccomandò di dirvi da sua parte la Con-
tessa Marchetti2 cd anco il Conte, quandunque vi avessi scritto?...
1407. |
Di Pietro Colletta. |
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Amico mio caro Conte Leopardi
Mi ha prodotto piacer vero e sommo la vostra lettera del 16. cor-
rente perchè di persona stimatissima e cara: ed oh così mi avesse recate