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Recanati per sempre. Sarebbe mai vero? Vorrei sapere la verità, ma nello stesso tempo troppo la temo; tuttavia vi prego di dirmela. Vi assicuro che nè per volger d’anni, nè per distanza di luogo, potrà mai diminuire l’affetto che tutti abbiamo per voi; nè l’amicizia, che sola ci tempera i danni della mala fortuna che ci vuole tanto lontani. Che è infine un’immenso [sic] spazio, e i monti, e le valli, e i fiumi, e i torrenti; che sono per la mente e pel cuore? Nulla, nè potranno mai frapporsi alla vera amicizia. Questa idea, mentre io scrivo, mi con- sola. Sarà poi durevole? ne dubito. Scrivetemi. Il conforto delle vostre lettere è veramente grande; non ce ne private. Mi riserbo a dirvi in altra lettera del nostro viaggio. La mia salute è sufficiente. Quando mi scriverete, datemi nuove anche della vostra famiglia. Addio addio La vostra Aff.m* Adelaide Ottimo Signor Conte! La sua partenza per Recanati, cioè per un luogo più lontano che non è Firenze, ha cagionato anche al mio animo non lieve tristezza. Che Ella sia distante cento, o dugento miglia, pare che la cosa abbia ad essere indifferente; pure non è; ed Ella che cono- sce sì bene le cagioni degli umani affetti, troverà la spiegazione, come non ricuserà fede, a questo fatto. Del quale mi consolo assai, perchè le pruova quanto io l’ami e stimi. E l’esercizio di questi sentimenti in subbietto degno, quanto Ella è, mi è così dolce, che non vorrò ces- sarlo giammai. Ella mi mostri d’aver ciò a grado, come ha fatto fin qui, e mi tenga

Suo obblmo affmo S.c ed Amico
F. Maestri

Parma 18 X.c

1405. Di Pietro Giordani.
[Firenze] 18. dicembre [1828]

Mio caro carissimo. Ti scrissi da Firenze, è un pezzo: cioè il 2. dicembre: l’hai avuta? Ilo ricuperata da Piacenza la tua 30. novem- bre; 1 e con tutto il cuor ti ringrazio della tua amorevolezza. Duoimi che mi confermi nel mio sospetto che debba esser molto difficile il riaverti qui: eppur Firenze è il miglior soggiorno che possa aversi in