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1391. Di Giovanni Rosini.
[Pisa 17 Nobre 1828]

Amico Carmo Vi aveva scritto a Firenze, ma è tornata la lettera con l’annunzio ch’eravate partito. - E starete lungamente? - risposta, se vi piace. Qui gli antichi conoscenti mi chiedono di voi: la Parra, le Mason, ec. e il vostro padron di casa specialmente, oltre i letterati, poeti ec. - Mi duole che non possiate vedere i miei tre ultimi Capitoli: non so quel che saranno, ma mi son costati assai. Oltre il contener molti avve- nimenti, li ho limati quanto più ho potuto. Fatemi la grazia di dirmi se avete trovato esempio di scrittori del ne in fine d’una dimanda, come p.e. - Che dicevi tu della tal cosa? Ti piaceva, ne? - Nel linguaggio familiare si usa; ma non so se siavi esempio scritto. Vi scrivo, dopo aver riletto pfer] la 20.“ volta la Casa Nova del Gol- doni: e sempre ammirato la somma naturalezza di quell’ottimo uomo. Amico, mi pare che senz’avere un buon cuore, non si può avere uno stile ingenuo: tutto è artefatto, tutto compassato. Una Compagnia che recitò assai bene, sere sono, le Baruffe Chiozzote, mi ha spinto a rileg- gere le Commedie Veneziane; e l’ho fatto con piacere infinito. - Quest’anno gli scolari son più del solito: e così la voglia di sapere, tanto bene quanto male, cresce a dismisura. Ma che dite delle nuove opinioni dell’Antologia, dove lodasi a cielo la tragedia di Buondel- monti,* e il Romanzo dcW’Allard? -2 Nessun lo legge, nessun lo vuole; tutti compassionano l’ingegno di quella brava ragazza, che poteva impiegarsi un po’ meglio - e là si dice che è cosa rara, degna d’esser gustata da pochi! - Andiamo avanti così, che faremo una bella torre di Babele. Io vado avanti col pensiero nella disposizione della Luisa Strozzi: la quale, se mi riesce, voglio fare d’una specie diversa dalla Monaca.' Addio. Vi abbraccio di cuore - Datemi le vostre nuove, ma non siate sì laconico, sicuro che mi farete un gran piacere. G. Rosini Pisa 17 Nobre 1828