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P. S. Ho lasciato il prof. Martini a Milano, con cui una sera ho par- lato di Lei, e può ben credere sì da una parte come dall’altra con quanto amore! Il tornerò a vedere al mio ritorno, giacche non partirà per Torino che al principio del pross. mese. Non mancherò di recargli i di Lei saluti, certo che gli aggradirà molto.

1379. A Monaldo Leopardi.
[Firenze] 9. Ottobre [1828]

Mio caro Papà. ITo la cariss. sua de’ 28 Settembre. Ella avrà la mia dei 2 del corrente. II mio viaggio, se a Dio piace, non sarà del tutto continuo, perchè mi fermerò qualche giorno a Perugia. Altre fermate sarebbero difficili e incomode, special- mente di là da Perugia, che è alla metà della strada, e dopo la quale il cammino sarà tutto per montagne. Ma Ella sia pur certa che mi avrò tutta la cura, per patire il meno possibile. Conto di partire di qua sul principio di Novembre. ITo piacere assai che di Carlo non ci sia niente di nuovo. La società dei redattori del Globo (giornale letterario e politico di Parigi) ha commessa qui a Firenze la traduzione italiana della Vita di Gesù Cristo di Stolberg, fatta dal zio Carlo,2 la quale non trovandosi qui, è stata ordinata e trovata a Roma. La mia salute è passabile quanto al sostanziale, benché in questi ultimi giorni i dolori, e la difficoltà smaniosa del digerire, mi travaglino molto. Ma spero nella stagione più ferma, ed anche nel viaggio. L’abbrac- cio, e la prego di assicurare la Mamma che io non sono meno impaziente di ritornare, che ella di rivedermi. Mi ami e mi be- nedica.3 Il suo Giacomo