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impossibile ogni seria applicazione di mente. Mi darò tutta la premura di stenderla subito che la mia povera testa potrà tor- nare senza pericolo alle sue funzioni: spero che sarà tosto. Intanto ella vegga se la contenta il titolo che le accludo. Mancando ancora all 'Enciclopedia delle cognizioni inutili e delle cose che non si sanno una buona parte di lavoro (non per li materiali ma per lo stile), veggo assai bene che non potrò con- durla a fine senza impiegare in questa fatica tutto l’inverno pros- simo, giacché l’inverno è la sola stagione in cui la mia salute mi permette un lavoro abbastanza assiduo. Sarebbe indiscreto il domandare che i suoi sborsi mensili mi fossero continuati fino a quell’epoca, ed io ne sono ben lontano. Bensì la necessità mi costringe a supplicarla di volere ordinare che i medesimi mi sieno continuati fino a tutto quest’anno, o almeno a tutto novembre prossimo, nel qual tempo io potrò intraprendere il lungo viag- gio che si richiede per tornare di qui a casa mia. Stante il conti- nuo pericolo di riscaldazione e d’infiammazione a cui sono sog- getto, il quale pericolo mi diventa gravissimo nel viaggiare, io non potrei effettuare al presente quel viaggio (come farei subito se potessi), e dovrò aspettare il freddo. Dalla suddetta epoca in poi cesseranno i suoi sborsi mensili, e le nostre relazioni pecu- niarie; senza ch’io rinunzi però al diritto di continuare a ser- virla sempre nell’avvenire, tanto in materie letterarie, quanto in ogni altra cosa, secondo il mio poco potere. Intanto ella accetti le mie nuove proteste di riconoscenza ai favori che ho ricevuti da lei fin qui: mi riverisca la sua amabile famiglia, e mi creda costantemente suo gratissimo e cordialissimo amico e servitore.

1342. Di Pietro Giordani.
[Piacenza] 20 Agosto [1828]

Mio caro. Ho ricevuta in Piacenza, e però tardi, la tua 29. luglio; della quale e devo e voglio ringraziarti infinitamente. Mi duole che