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poetica è distribuita per secoli, non per materie: e ciò per le ragioni che si diranno nella prefazione. Alcuni pezzi riportati nella Crestomazia, sono, come Ella vedrà, solamente accennati, e non copiati per intero. Ciò è avve- nuto perchè sulla fine del lavoro i miei occhi stanchi non pote- vano più reggere alla fatica del copiare. Ma quei pezzi son tratti da libri che si trovano da pertutto; e sono indicati con tanta precisione quanto al luogo, al principio e al fine di ciascheduno, che non si potrà sbagliare. Solamente, nello stamparli, si avverta d’uniformarsi all’ortografia seguita da me in tutta l’opera, cioè di scriver sempre diviso a lo, a i, de i, de le ec. e non allo, ai, dei, delle ec. Aspetterò sue lettere cosi sopra questo ms. come sopra i lavori futuri che Ella mi accenna nella cara sua ultima. Intanto la prego a riverirmi e salutarmi di cuore la sua famiglia. Io di salute sto non molto bene e non molto male. L’abbraccio con tutta l’anima e mi ripeto suo cordialissimo amico e servitore.

1300. Di Carlo Emanuele Muzzarelli.
[Roma 1. Luglio 1828]

Sig.1' Conte Piìe Stmo Mi fo un dovere di riscontrare il di Lei pregiatissimo foglio in data 28 p. p., e di assicurarla di ogni mia premura ed attenzione nello stu- diare la Causa, di che ha favorito parlarmi, dove questa sia nel mio Turno, e sì per l’entità, e sì per la gravezza de la medesima. Sebbene da molto tempo non avessi avuto il piacere delle di Lei nuove direttamente, non ho mai mancato di procurarmi queste da varj comuni amici, e sì pure dal di Lei Zio Sig.r Marchese Antici, che me ne parla sempre con stima ed amore. Ilo letto più volte, ed anche ulti- mamente le di Lei operette morali, e posso assicurarla, con tanto pia- cere che niuna opera moderna me ne ha procurato maggiore, giacché per quanto l’universale possa correr dietro a certi libri di conio non italiano, e non filosofico, non verrà mai giorno che io possa amare quelle foggie di scrivere che meglio si convengono ai freddi, e alla nebbia