1267. |
Di Monaldo e Pierfrancesco Leopardi. |
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Mio caro Giacomo.
Ricevetti la cara vra delli 18, alla quale non soggiunsi perchè Carlo
rispose all’altra vra diretta a lui. Questa matina ricevo la carma delli
26, e ne sento molto conforto. Il mio cuore ne è bisognoso all’estremo,
e l’arrecarmelo è un atto di vera pietà. Il gran colpo con cui il Signore
ha voluto visitarci mi ha sbalordito, e non sò se io penso o vaneggio.
Sapevo che vivevamo in una valle di pianto, ma in verità non credevo
che i poveri figli di Adamo fossero capaci di tanto dolore. Voi Gia-
como mio piangerete un giorno per la morte dei vfi genitori, ma la
previdenza di queste lacrime le renderà meno inconsolabili. Quelle però
di un Padre per la morte di un Figlio sono imprevedute, terribili, ine-
sauste, e lo accompagneranno al sepolcro. Soltanto i Figli che restano
possono infondere qualche balsamo in questo mare di amarezza e voi
lo fate caramente con la amorosa e pietosissima vra, che ho già letta
più volte e baciata con tenerezza. Iddio ve ne benedica, e vi benedica
sommamente per i suffragii che avete recati all’anima del caro Fra-
tello. Egli non è più in caso di operare per sè. Sono i nostri cuori,
le nostre labbra, la nra pietà che devono pregare e operare per lui;
e chi di noi ricuserà al caro Luigi quelli ajuti che egli ci domanda in
nome della nostra reciproca tenerezza?
Scrivendo al Cav.c Rossi1 ommisi il nome di Antonio perchè lo
ignoravo, ma ignoravo ancora che in Pisa potesse trovarsi un Rossi
qualunque tanto crudele, il quale riscuotendo quella mia Leti.'1 si ricu-
sasse all’ufficio in essa raccomandato. In ogni modo quella Lett.a è
rimasta senza riscontro.
Ero sicuro che avreste desiderato di essere subito con noi, ma mi
sarebbe dispiaciuto che aveste azzardato il viaggio con questo caldo,
e compromettendo la vra salute. Il rivedervi mi sarà dolcissimo, anzi
vi dico in verità che il mio cuore non sà prevedere un momento di
ilarità se non a traverso di questi mesi che debbono tuttora separarci.
Nulladimeno non anticipate, e non precipitate le vre mosse, e fate che
io vi riveda sano come dite di stare adesso con mia somma consolazione.
Anche noi stiamo bene tutti. Pietruccio ha una piccola sfogazione
al volto che corre qui, e dura due o tré giorni, ma stà in piedi, e senza
febbre. Tutti vi abbracciano e vi accarezzano.