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nasse per crocifiggere il nostro cuore, e chiamarci a parte della sua passione. Iddio ha verificati i miei dolorosi presagi. Il giorno della Santa Croce fu quello in cui si vide che la perdita era irreparabile, e il giorno seguente, in cui quest’anno per essere Domenica avevamo trasferita la festa, fù quello in cui si spezzò la corona delle giovani olive che erano la allegrezza e decoro della mia Mensa, in cui l’angiolo della Morte passò sopra la nostra casa inalberandoci lo stendardo del pianto, e in cui rimasi per sempre desolatissimo Padre. Giacomo Figlio mio, voi sapete quanto sia sviscerato il mio amore per tutti voi miei Figli, e potete immaginare una parte del mio immenso cordoglio. Il mio cuore non trova pace, non distinguo più i giorni dalle notti; le lagrime mi hanno affievolita la vista, et noluit consolari quia non sunt. Nulladi- meno mentre il Signore vuole da noi un tributo di dolore e di pianto inestinguibile, mi conforto con la grande e ferma speranza di avere un figlio che prega per me e per voi in Paradiso. Luigi è morto ma è morto con la rassegnazione di un santo, e col riso e con la ilarità di un predestinato. La sua morte è stata una missione per tutta la città; e il passionista che lo ha assistito, và dicendo che si augura una morte compagna. Lo stesso dice il Paroco al quale il caro Figlio di suo sponta- neo volere commise di domandare perdono al popolo di qualunque scan- dalo gli avesse dato segnatamente nella casa di Dio.2 Questa esem- plare commissione venne eseguita nella scorsa Domenica. Allorché spezzando il mio cuore, suggerii al caro Figlio per la prima volta di ricevere i Santi Sacramenti, ed egli accolse questo avviso col volto di un Angelo, abbracciai piangendo li fratelli vostri che stavano attorno al letto, e dissi a tutti, Figli miei questo sarà per la Casa nostra il giorno della Benedizione del Signore. Io spero di non essermi ingan- nato. Quanto a mè sento in mè stesso una grande mutazione, e un fermissimo proponimento di salvarmi e di rivedere i miei Figli per sem- pre in Paradiso. Là riacquisterò intiera quella corona che la morte mi ha rotta in questa terra. Credo di dovere in gran parte i miei propositi e le mie speranze alle preghiere del mio Luigi, che vede dal cielo l’amore, il dolore, e i bisogni del Padre suo. Al vostro ritorno vedrete nella mia camera le immagini del Crocifisso, e di Maria SSma che il Caro Figlio abbracciava e stringeva al petto negli ultimi giorni della sua vita. Questi cari e consolanti monumenti che io bacierò, e avrò sempre avanti gli occhj confermeranno i miei propositi. Noi tutti in questi giorni abbiamo ricevuti li SS. Sacramenti. Non dubito che anche voi darete questo segno di amore al Caro Fratello che vi amava tanto,