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1013. Di Antonio Fortunato Stella.
Milano 11 Nov.c 1826

Amico amatiss.1"0 Credo ch’Ella riceverà questa mia che risponde alla c.a sua 29 dello scorso, quando Ella si troverà già in seno della sua buona famiglia, a cui son grato assai della memoria ed affetto che conserva per me; ed anche per questo, se avrà luogo il mio viaggetto in gennaio o feb- braio prossimo, mi sarà molto caro, se potrò riuscir di giugnere sino a Recanati. Intanto che sto nudrendo questa dolce speranza, desidero ricever con frequenza buone nuove della sua salute. Circa al Petrarca, ho ricevuto già le bozze ch’Ella mi accenna, ed oggi col mezzo dell’amico Moratti le spedisco i volumetti VII ed Vili, i due fogli stampati che vengono in appresso e tutto ciò ch’è compo- sto e già da lei riveduto in compimento. Le mando tutto questo per- chè Ella si compiaccia di mandarmi più presto che potrà Verrata-corrige per lettera. Già nella Scusa dell’Interprete e nellTndice spero che non nasceranno errori. Circa all’Antologia, collo stesso mezzo le spedisco una copia del- l’Antologia del Branda stampala a Parigi ove troverà una prefazione dell’Autore che manca nell’edizione fiorentina. Con tale occasione rice- verà anche la Galleria del Mondo anno li. Ella mi ha fatto tali osservazioni sui due sonetti attribuiti al Petrarca, che nel rileggerli li ho trovati due sonettacci; e così pure il professor Marsand. Le domando cosa che potrebbe servirmi per una giunta di voci al Vocabolario della Crusca che alcuni letterati di qui stanno compilando per mio conto, le quali non si trovano nel Vocabolario di Bologna.1 La cosa è dunque che se Ella ne avesse qualcheduna mi farebbe pia- cere a trasmettermela. La mia famiglia le manda mille cordiali saluti, ed io ne mando altret- tanti alla sua, abbracciando Lei di tutto cuore. Il suo vecchio aff.mo amico Ant. Fort. Stella