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Mi duole assaissimo di sentirvi pieno d’inquietudini, e vorrei pur potervene sollevare. L’affar di Torino particolarmente mi rincresce soprammodo. Ho veduto la vostra ultima Antologia. Vi assicuro ch’egli è un bel fascicolo, e che fa onore al Gior- nale. L’articolo sul Manzoni1 potrà trovar molti che abbiano opinioni diverse, ma certo non potrà ragionevolmente esser disprezzato. Solo quella divinizzazione che vi si fa del Manzoni, mi è dispiaciuta, perchè ha dell’adulatorio, e gli eccessi non sono mai lodevoli. Ma chi diamine è cotesta Carolina del Giordani, che nè Cioni nè io l’abbiamo saputo neppur congetturare? - io non vi ho mai domandato libri, perchè ora che gli occhi mi lasciano far qualche cosa, e il freddo mi dà un poco di tregua, sono occupatissimo intorno a cose di Stella, per il quale già sono più di sei mesi che non ho fatto nulla. Sicché non posso a meno di spendere ora tutto il mio tempo per lui: e questa è la ragio- ne che ancora non ho neppur letto il libro del Marchetti. -2 Pomba deve ringraziare il cielo che finora nessun filologo abbia parlato de’ suoi Classici. Vi assicuro che quella impresa non ci avrebbe guadagnato. - Fate al Giordani i saluti del Carmigna- ni; al Giordani e al Montani quelli della bella Vaccà, oltre i miei. - Scusatemi col Forti, che essendo egli stato da me senza trovarmi, io non tornai da lui: la ragione fu, che d’inverno io non fo visite, per non tremare dal freddo. - Siete stato male informato sopra le mie conversazioni. Se si parla di quelle dove sono stato introdotto (per forza), son più di due: se di quelle che io frequento, son meno; perchè non ne frequento nessuna, anzi non esco mai di casa la sera. - Fate i miei complimenti, vi prego, a Reynhold, a Capponi, al P. Mauro. - Vi annetto gli articoli mandati dal Puccinotti, e vi prego di farli impostare costì a Firenze: perchè, per più d’una ragione, non vorrei che 11 Puccinotti (il quale scrive anche a me sopra quegli articoli) sapesse che io gli ho veduti. Addio, mio carissimo Vieusseux. Sono proprio impaziente di riabbracciarvi. Intanto amatemi come io v’amo. Il vostro Leopardi.