tutto cuore a Lei, ed a tutta la sua amabile famiglia (la quale
riverisco distintamente) ogni maggior prosperità e piacere nelle
feste imminenti, e nel corso dell’anno nuovo; e pregandola a
volermi sempre bene, mi ripeto
Suo cordialiss. sre ed amico. Giacomo Leopardi |
1197. |
Di Gian Pietro Vieusseux. |
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[s.d., ma Firenze, 23 o 24 dicembre 1827] |
Amico carissimo
Eccovi un libro che il Giordani m’incarica di trasmettervi a nome
del Marchetti. Se lo leggete vi pregherei di un articolino di rivista;
anche una pagina basterà: voi vedete che sono ben discreto -
Caro Leopardi, voi avrete avuto più volte i miei saluti; ed io più
volte ho avuto le vostre nuove per Cioni, e per altre persone. Penso
sempre a voi, e vorrei delle giornate calde che vi permettessero di
godere il lung’arno, e di godere voi medesimo. Spero sempre di poter
fare una gita verso capo d’anno, a Livorno, e di abbracciarvi passando
e ripassando - ciò dipenderà dalle mie occupazioni.
Ciampi è tornato da Milano: alcuni giorni prima della sua partenza
Monti avea cacciato via dalla sua casa quell’infame dello Zajotti,2 e
seriamente ammonita la Costanza. Gran scandalo, e gran giubilo, come
potete credere, in tutta la città.
Voi non mi chiedete libri per leggere: voi sapete però che tutti quelli
che ho sono a vostra disposizione, e che ho il mezzo di farveli passare
senza spese.
La vostra Crestomazia non è ancora arrivata. - l’aspetto con impa-
zienza, perchè, oltre il piacere della lettura, mi somministrerà argo-
mento di articolo importante assai.
Giordani, Montani, Capponi, Forti vi abbracciano. Reynhold mi
chiede spesso di voi: anche il P. Mauro * mi domanda se siete con-
tento del soggiorno di Pisa.
Sento dire che avete principiato a far l’amore colle belle pisane,
e che frequentate due illustri conversazioni. Più serio, credo, è l’amore
del ns Giordani per la Sig. Carolina,4 imperocché dopo ch’egli abita
in casa di quella vergine, non è quasi più possibile di vederlo la sera