della stessa Colonia, oggi riunita a questa Accademia di Belle Arti come
Sezione di Belle Lettere. Le accompagno perciò il Diploma Arcadico
con l’assegnazione del nome Pastorale.1
In quest’occasione ho pure l’onore di prevenirla, che contempora-
neamente alla solenne collazione dei premj, che si farà al cadere del
corrente anno dall’Accademia delle Belle Arti di questa Città avrà luogo
un’Adunanza della Colonia Alfea. Io la invito perciò ad abbellirla con
qualche sua produzione. La scelta degli Argomenti è libera e non solo
possono trattarsi in verso, ma anche in prosa, limitandosi in quanto
a quest’ultima alle belle Lettere, e alla Storia Patria. Piacendole di ade-
rire al presente invito è necessario che si compiaccia inviarmi copia
del suo componimento precedentemente al giorno dell’adunanza che
le verrà precisamente indicato con altro avviso, e ciò perchè il compo-
nimento medesimo possa esser sottoposto all’esame dei due Censori
a forma delle Costituzioni Arcadiche.
Sono con perfetta stima,
di V.S.
Dev.mo Obb.mo Servitore.
G. Battista Pandolfini
Segretario dell’Accademia
Pisa 20. Novembre 1827.
Cariuccio mio. Sappi che non posso star più senza vedere
il tuo carattere, e che tu m’hai da scrivere qualche cosa in ogni
modo. L’amor mio non te Io posso esprimere, già lo sai che non
posso; io penso a te continuamente, ti vedo ogni notte, e ti
abbraccio e ti accarezzo in sogno. - Vorrei da te un favore. La
mia Antologia italiana ha avuto grande incontro: prima che sia
pubblicata la seconda parte (che è sotto il torchio), si è fatta,
con poco piacere di Stella, e anche mio, una ristampa della prima
parte a Torino. Vogliono ch’io dia collo stesso metodo un’An-
tologia poetica. Io trovo conveniente di darmi a questo lavoro,
che non vuol troppa applicazione, e l’accetto. Avrei assoluto