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A tutti gli amici di Firenze ho fatto le vstre commissioni - al Giordani particolarmente, ed al Reynhold - tutti vi salutano - il primo era un poco in collera pel vostro silenzio - Orioli mi scrive da Bologna, egli vi è tornato da Roma senza curarsi di far ricerca delle lettere che poteva aver a quell’uffizio di posta; e le stampe del suo articolo sopra i monumenti etruschi dovranno da Roma, ripartire p[er] Bologna!! Molto si parla qui dell’affare di S. Silvestro; ma nessuno conosce il vero: non potreste voi, in due versi, farci sapere qual fu il gran delitto del- le Suore monache, e come mai s’è dovuto venire a quegli estremi? -2 Ieri sera ebbi da me Giordani; Montani, Forti, Gino e Micali. - Si parlò di voi, e si diceva che ci mancavate. Giordani fu eloquen- tissimo! E arrivato qua il S. d.' Brofferio, poeta torinese: egli è venu- to, credo, per poter leggere fogli francesi. - Ora che la stampa è libera quei fogli sono un’altra volta molto importanti, e come sapete, sono proibiti in Piemonte. Addio. Vieusseux Collctta doveva partire questa mattina per Livorno: gli ho dato il vostro indirizzo - tanti saluti p[er] parte mia se lo vedete al suo pas- saggio; - ma potrebbe darsi che il tempo umido e freddo lo ritenesse ancora. Ieri la giornata fu magnifica, e ne godeva per voi - oggi non è possibile di mettere il naso fuori di casa. - Ecco però il Giordani che capita, e vi scrive due righe: mi fa leggere la vs lettera; e vi ringra- zio un’altra volta. Ti abbraccio: ti ringrazio della tua letterina,’ benché per dio troppo breve. Oh venga venga la primavera, e tu ritorni. Era per te una lettera stamattina; e l’ho fatta voltare. Addio addio.

1172. Di Giovan Battista Pandolfini.
[Pisa 20. Novembre 1827.!

Signore Fio l’onore di parteciparle che nell’adunanza di questa Colonia Alfea tenuta in questo giorno sotto la Presidenza dell’Arconte Cav. Gae- tano Mecherini, Ella è stata proclamata per uno dei Pastori Arcadi