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Mi son care le notizie ch’Ella mi dà intorno al Petrarca ed alle Ope- rette morali, nè le trascurerò. Mi dia buone nuove di Lei, che mi saran più care ancora, ed aggra- disca congiunti a quelli di tutta la mia famiglia i miei più cordiali saluti. Il suo cord.'"0 am.ro e serv. Ant.° Fort." Stella

1134. Di Gian Pietro Vieusseux.
[Firenze] a dì i" Settembre 1827

G.P. Vieusseux, direttore àe\YAntologia, prega il signor conte Leo- pardi di fargli l’onore d’intervenire alle riunioni che avranno luogo in casa sua lunedì p.v., 3 del corrente, alle ore 8 di sera,1 ed ogni lunedì sino al 24 Dicembre inclusive. Ricominciando dette riunionill primo lunedì 7 di Gennaio, e con- tinuando ogni lunedì, sino a tutto Marzo p.v.

1135. A Monaldo Leopardi.
Firenze 8 Sett. 1827.

Carissimo Sig. Padre Rispondo pur troppo tardi alla cara sua ultima, ma Ella non si può immaginare la pena che mi dà lo scrivere, a causa del cattivo stato de’ miei occhi. Sono costretto a mancare non solo all’affezione, ma anche alla creanza, lasciando senza risposta parecchie lettere che mi vengono da persone degne di riguardo. La mia debolezza d’occhi è la più grave e ostinata che io abbia sofferto da otto anni in qua: tuttavia spero nell’inverno; ma l’au- tunno, al solito, me la rende più molesta. Del rimanente, gra- zie a Dio, sto bene, eccetto incomodi leggeri di flussioni e di stomaco. Ella indovina assai bene che io non posso curarmi molto di certe alte conoscenze, dalle quali anche non potrei sperar nulla. Me la passo con questi letterati, che sono tutti molto sociali,