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ii 29. Di Carlo e Paolina Leopardi. [Recanati] 25 Ag.° 1827. Buccio caro. Ti scrissi che aspettava risposta da D." Marianna rap- porto al noto impiego. L’ebbi col penultimo ordinario, e dicendomi (sotto la dettatura del marito) che per se non può nulla, mi rimanda in tutto e per tutto alla buona volontà e all’influenza di Bunsen, che Zio Carlo non ha lasciato e non lascerà di spronare. Mi manda in prova un biglietto di Bunsen in data dei 23 Lug.° ove questo Signore dà notizia a Zio C[arl]o «che l’Emo di Stato accolse molto bene la sup- plica p[er] il Censo di Recanati, dicendo che quando si venisse all’or- ganizzaz.c secondo la nuova Statistica avrebbe chiesto positivam.0 quel posto p[er] il S.r Conte, se prima egli non fosse stato provvisto altrimenti». Ultimamente egli mi disse che fra poco avrei veduto che pensava al C.tc L., e un fatto che è venuto contemporaneamente a mia cogniz.c mi fa supporre che questa volta siamo vicini all’adempim.° di quella parola. Giorni fa il Card. Bertazzi disse ad uno che me lo ripetè: già si darà adesso una cattedra al C.te L. senza concorso, per- chè così si vuole. Non so che cattedra; ma il fatto mi pare assai signi- ficante per dartene un cenno. Il Card.1' desiderava avere un esemplare delle ultime lucubrazioni del S.1 Conte. Sarebbe forse bene di dargli i Dialoghi, o solamente il Petrarca? - Mi dice D.“ M[arian]na che in seguito Zio Carlo non mancò di far conoscere a Bunsen quanto poco la cattedra ti convenisse per l’interesse e pel genio tuo, ed insistette pel conseguimento del noto impiego. Promise Bunsen di continuare ad agire in questo senso al suo ritorno dalla campagna. Zio Carlo torna a consigliarti di mandare il tuo Epitteto ec., e dice ancora che sarà bene che nello scrivere a B[unse]n ti mostri alieno daH’accettar la Cat- tedra, e desideroso del posto di Cancella - Io non so se tu tieni car- teggio con Bunsen o con Zio C[arl]o perciò ad ogni caso ti do tutti questi ragguagli. Ma la conclusione è questa: io non voglio già da te molte premure e raccomandazioni, che nemmeno converrebbero trat- tandosi di un impiego che poi saresti per rinunziare. Io vorrei sola- mente una tua parola a Bunsen che gli richiamasse da tua parte la tua persona; sia poi o nell’accompagnar l’Epitteto, o nel rallegrarti della sua promozione. Anche che non gli parlassi dell’impiego nulla importa: potresti fingere di non saper nulla: mi basta un piccolo eccitamento;