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loghi; così sarò con Lei prima ancora del suo arrivo, ed avrò bene di che procacciarmi sollievo. Stia sano, e mi ami come faccio io colla mag- gior tenerezza.

Suo affino Obbssimo Serv.e ed Am.°
Luca Mazzanti
1002. Di Monaldo Leopardi.
Recanati 16 8bre 1826

Mio Caro Figlio Siccome voi non provocato scrivete raramente, e a noi reca gran- dissima pena il ricevere raramente le Letti vre perchè dubitiamo della vra salute; non sapendo io se adesso ci dovete alcuna risposta vi scrivo per farvene debitore, e procurarmi così le vre notizie, delle quali non vorrei mancare mai per più che una settimana. Vi scrivo ancora per altro. Sono oramai 15. mesi che state fuori di casa, e avete viaggiato, e vi siete mantenuto senza il concorso mio. Dovete conoscere il mio cuore, e potete dedurne quanto dolore mi abbia arrecato il non prove- dere alli vfi bisogni, o anche alli vri piaceri, e se pure voi non avevate bisogno del mio concorso, io avevo bisogno, e desiderio ardentissimo di dimostrarvi frequentemente il mio tenerissimo affetto. I tempi però veramente funesti, ma più di tutti Mamma vra che come sapete mi tiene non solamente in dieta, ma in perfetto digiuno, mi hanno costretto ad un contegno riprovato prima di tutto dal mio cuore, e poi dalla equità, e quasi dalla convenienza. Nulladimeno son vivo, e quantunque alla lontana come di cosa oramai prescritta, pure ho memo- ria che sono il Padrone di Casa mia. Voi state sul tornare. Se nulla vi occorre tanto meglio. Ma se vi bisogna denaro per il viaggio, o per pagare qualche debituccio, o comunque, ditelo all’orecchio al Padre e all’amico vostro. Se niente volete scrivetemi come se io non vi avessi scritto di ciò perchè le vre Letti si leggono in Famiglia; se poi volete, ditemi liberamente quanto, e dirigete la Lettera al Sig.1' Giorgio Felini Recanati. Mi avete inteso. Un’altra cosuccia. Un certo Sigi Luigi, o Don Luigi Gezzi di costì, Amministratore di codi Seminario Arcivescovile, che io non cono- sco, mi ha usata molta amicizia prestandosi ad accomodare lodevolmi un’amarissima vertenza, che io avevo col Mse Costanzo Mosca, figlia