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razione? Paolina m’ha detto che tu avevi un dente guasto da lungo tempo; pazienza se volessi disfarti di quello, ma non creder tanto ai professori delle città grandi che tagliano di grosso. Lascia che il mio consiglio puzzi di provincia; la scienza è poca per tutto il mondo, e l’impostura nelle grandi città è doppia: ricordati di quel rimedio di Bologna, che tu stesso poi credesti micidiale al giudizio di Masi. Che se realmente ti fosse necessario il perder qualche dente, ti prego Buc- cio mio caro caro, per quel dispiacere che ne sento io, a non pren- derne tanto tu stesso. Vedi che tanti e robusti e galanti giovani han perso qualche dente anche prima della tua età. Zio Carlo, Camillo, prima di uscir di collegio; Antaldi, giovine erculeo come il suo nome, per un calcio di cavallo perdè non so quanti denti d’avanti, a cui sup- plì con dei finti. E io non ho passata la vita colla deformità di un mezzo dente nel posto più visibile? Oh quanto vorrei adesso esserti vicino! Mi sembra che non troverai così facilmente intorno a te il mio amore, e poi anche per me stesso ti confesso che lo desidero, che soffrirei la metà dell’angustia che provo, se potessi veder da me le cose. E io non son niente amico delle angustie. Buccio, l’altro giorno leggendo il Petrarca m’incontrai in un passo (Trionfo d.a Fama, cap. 2 v. 34.) E l’altrui vizio Illustra lor; che nulla meglio scopre Contrari duo con picciol interstizio1 che a me parve senza senso letto in tal modo, e che io subito pensai dovesse leggersi eh ’un, supposizione che mi parve naturalissima e per ragione del significato, e per quella della consonanza che spiegherebbe l’error dei copisti. Mi feci dare la tua interpr.c da Paolina, e non solo trovai la stessa lezione, e nemmeno una congettura sull’altra ch’io cre- deva non potesse non offrirsi spontanea a chiunque, ma ciò che mi fece maggior maraviglia è che tu intendi e spieghi quelle parole nello stesso senso che esprimerebbero se dicessero com’io credo, ma che così certo non esprimono. Anche il Biagioli è nel tuo caso, ma di quello non faccio conto, perchè ho visto che è uno stiratore e un ingarbu- gliatore come tutti gli altri suoi pari. Basta, se è provato che il Petrarca abbia scritto veramente così, cosa un po’ difficile, resterà a provare che quelle parole abbiano un senso, cosa ancor più difficile, quantun- que io sappia che tutto al mondo si prova. Ti prego Buccio mio, a restituir tanti saluti a Giordani, e tanti altri