prego che voglia aver qualche riguardo alle inclinazioni mie, che
ora non sono più mutabili naturalmente, e contrariate mi faranno
infelice fin ch’io viva, e forse peggio ch’infelice. Perdonatemi
il tedio che v’ho recato con tanta lunghezza, e lo scriver fretto-
loso e scomposto a cagione della difficoltà somma ch’io provo
ad ogni sorta di applicazione. Se non vi sdegnerete d’essermi
amico, io seguirò sempre ad amarvi, non pretendendo perciò
che vi astenghiate per nessun modo dal contrariarmi in tutto ciò
che vi potesse occorrere per la necessità della prudenza ricevuta
fra gli uomini, e dell’amicizia che vi lega a mio padre. Credetemi
Vfo Dmo Obblmo Sre ed Amico
G.L.
Stimatissimo Signore
Rispondendo molti giorni addietro alla sua gentilissima 12
Luglio, le annunziai lo smarrimento di una mia risposta all’al-
tra sua 29 Maggio, colla quale le accusava la ricevuta della Cro-
nica del Dino, Congiura di Napoli, Vita del Giacomini e Avven-
ture di Saffo, come anche per la posta delle Prose Giordani.
E rispetto alle note 50 copie delle Canzoni, ch’Ella mi avvi-
sava di aver ricevute, la pregava di regolarne il prezzo a suo
talento, avendo più riguardo alla facilitazione dello smercio, che
alla maggior quantità della somma da ritrarsene, che è cosa,
com’Ella vede, di pochissimo momento.
Non vedendo riscontro neppure a quest’ultima, non so s’Ella
abbia giudicato che non meritasse risposta, come può aver fatto
ragionevolmente, non essendovi cosa che la esigesse; ovvero se
la posta se la sia divorata al suo solito. Nel dubbio, ho preso
il partito di scriverle questa assicurata, per certificarmi ch’Ella
sia prevenuta di quanto ebbi a significarle, ed abbia nuove pro-
teste della perfetta stima con cui mi dichiaro
Suo Dmo Obblmo Sre ed Amico Giacomo Leopardi |