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Tutti di casa stanno bene, e tutti vi salutano e vi abbracciano. La mamma è un po’ raffreddata, ma in piedi, e meglio. In Monte Cas- siano è gravissimamente ammalato il conte Volunnio,2 e credo non lo rivedrete più. Niente più ho saputo del Segretariato di codesta Acca- demia, e potrete dirmi se è stato rimpiazzato, o quale esito ha avuto l’impegnatissima lettera del Segretario di Stato.3 Addio, mio caro figlio. Adesso, nella vicinanza, compensateci colla frequenza delle vostre lettere il cruccio sofferto nella vostra maggiore lontananza e nel troppo vostro silenzio. Iddio vi benedica, come io vi benedico e vi abbraccio di tutto cuore. Vostro affezionatissimo padre.

742. Di Antonio Fortunato Stella.
Milano 8 ott.° 1825

Amico amatiss. Era un po’ inquieto per non veder suoi caratteri, ed ora che li ho veduti sarei lieto se non vi fosse nella sua del dì 5 quelle parole la mìa mente che è piena di confusione; quando avrò la mente un poco più ripo- sata. Se questo provenisse dal viaggio, ciò non durerà che pochi giorni ancora; ma se provenisse da qualche causa morale, vorrei che me lo dicesse, quando mi credesse atto a giovarle almeno col consiglio, ben dovendo Ella sapere che ho per Lei il cuor d’un padre. Suppongo che avrà ricevuto dal Sig.1' Moratti il quad. IX del N. Ricoglitore, e veduto l’articolo Critica che non è stato in veruna parte toccato.1 Avrà veduto anche una lettera col ricapito presso di me. Alla posta ove ho mandato anche oggi, non ce ne sono altre. Oggi sotto fascia e per la posta le mando il resto dell’articolo Critica. Vi metta pur le mani dentro se vi fosse bisogno, e mel ritorni sotto fa- scia pure per la posta e col mezzo del sig. Moratti. Vi unisco i due mani- festi del Cicerone, ma non cilindrati. Quando saran cilindrati ne man- derò un numero anche all’avv. Brighenti, e gli scriverò direttamente. L’ab. Bentivoglio che la riverisce è stato contento sì dell’uno come dell’altro manifesto. Anche il mio Luigi la riverisce, e si propone già di scriverle. Il resto della famiglia e Compagnoni trovansi a Varese. Spero mercoledì prossimo di poter portar colà i di lei saluti. L’abbrac- cio di cuore. . co Il suo vecchio am. Stella.