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dominante 123

A’ bei pensieri infesto,
E degno tuo disprezzator, calpesto.

     A quello onde tu movi,
70Quale affetto non cede?
Anzi qual altro affetto
Se non quell’uno intra i mortali ha sede?
Avarizia, superbia, odio, disdegno,
Studio d’onor, di regno,
75Che sono altro che voglie
Al paragon di lui? Solo un affetto
Vive tra noi: quest’uno,
Prepotente signore,
Dieder l’eterne leggi all’uman core.

     80Pregio non ha, non ha ragion la vita
Se non per lui, per lui ch’all’uomo è tutto;
Sola discolpa al fato,
Che noi mortali in terra
Pose a tanto patir senz’altro frutto;
85Solo per cui talvolta,
Non alla gente stolta, al cor non vile
La vita della morte è più gentile.

     Per còr le gioie tue, dolce pensiero,
Provar gli umani affanni,
90E sostener molt’anni