Pagina:Leopardi, Giacomo – Operette morali, 1928 – BEIC 1857808.djvu/137


detti memorabili di f. ottonieri - cap iii 131


commossi sopra il tuo stato, quelli t’interrompono narrandoti la sorte loro, e sforzandosi di persuaderti che ella sia meno tollerabile della tua. E diceva che in tali casi avviene ordinariamente quello che nella Iliade si legge di Achille, quando Priamo supplichevole e piangente gli è prostrato ai piedi: il quale finito che ha quel suo lamento miserabile, Achille si pone a piangere seco, non giá dei mali di quello, ma delle sventure proprie, e per la ricordanza del padre, e dell’amico ucciso.

Soggiungeva, che ben suole alquanto conferire alla compassione l’avere sperimentato altre volte in sé quegli stessi mali che si odono o veggono essere in altri, ma non il sostenerli al presente.

Diceva che la negligenza e l’inconsideratezza sono causa di commettere infinite cose crudeli o malvage; e spessissimo hanno apparenza di malvagitá o crudeltá: come, a cagione di esempio, in uno che trattenendosi fuori di casa in qualche suo passatempo, lascia i servi in luogo scoperto infracidare alla pioggia; non per animo duro e spietato, ma non pensandovi o non misurando colla mente il loro disagio. E stimava che negli uomini l’inconsideratezza sia molto piú comune della malvagitá, della inumanitá e simili; e da quella abbia origine un numero assai maggiore di cattive opere; e che una grandissima parte delle azioni e dei portamenti degli uomini che si attribuiscono a qualche pessima qualitá morale, non sieno veramente altro che inconsiderati.

Disse in certa occasione, essere manco grave al benefattore la piena ed espressa ingratitudine che il vedersi rimunerare di un beneficio grande con uno piccolo, col quale il beneficato, o per grossezza di giudizio o per malvagitá, si creda o si pretenda sciolto dall’ohbligo verso lui; ed esso apparisca ricompensato, o per civiltá gli convenga far dimostrazione di tenersi tale: in modo che dall’una parte, venga ad essere defraudato anche della nuda e infruttuosa gratitudine dell’animo, la quale verisimilmente egli si aveva promessa in qualunque caso; dall’altra parte, gli sia tolta la facoltá di liberamente querelarsi dell’ingratitudine, o di apparire, siccome egli è nell’effetto, male e ingiustamente corrisposto.