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versa il pianto alza le ciglia nelle loro giunture, e le stringe insieme, e compone grinze di sopra, e in mezzo ai canti della bocca in basso; e colui che ride li ha alti e le ciglia aperte e spaziose.


381. De’ posati d’infanti.

Negl’infanti e ne’ vecchi non debbono essere atti pronti fatti mediante le loro gambe.


382. De’ posati di femmine e di giovanetti.

Nelle femmine e ne’ giovanetti non debbono essere atti di gambe sbarrate o troppo aperte, perchè dimostrano audacia, o al tutto privazione di vergogna; e le strette dimostrano timore di vergogna.


383. Del rizzarsi l’uomo da sedere di sito piano.

Stando l’uomo a sedere sul pavimento, la prima cosa che fa nel suo levarsi è che trae a sè il piede, e posa la mano in terra da quel lato che si vuol levare, e gitta la persona sopra il braccio che posa, e mette il ginocchio in terra da quel lato che si vuol levare.1


384. Del saltare, e che cosa aumenta il salto.

Natura insegna ed opera senza alcun discorso del saltatore, che quando vuol saltare, egli alza con impeto le braccia e le spalle, le quali, seguitando l’impeto, si muovono insieme con gran parte del corpo, e levansi in alto, sino a tanto che il loro impeto in sè si consumi; il qual impeto è accompagnato dalla estensione subita del corpo incurvato nella schiena e nelle giunture delle coscie, delle ginocchia e de’ piedi; la qual estensione è fatta per obliquo, cioè innanzi ed all’insù; e così il moto dedicato all’andare innanzi porta innanzi il corpo che salta, ed il moto d’andare all’insù alza il corpo, e gli fa fare grand’arco ed aumenta il salto.


385. Del moto delle figure nello spingere o tirare.

Lo spingere e tirare sono di una medesima azione, conciossiachè lo spingere è solo un’estensione di membra, ed il tirare è un’attrazione di esse membra; ed

L. da VinciTrattato della pittura. 17
  1. Nota nel codice: «Trovo scritto appresso al capitolo di sopra il soggetto del suo contrario, ma poi non ne parla niente, ed è questo: Del cadere l’uomo a sedere in sito piano».