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a 240] trattato della pittura - parte seconda 89

se in tal luogo sarà veduto l’azzurro, il quale sia illuminato dalla chiarezza dell’azzurro dell’aria, allora tal parete illuminata sarà di bellissimo azzurro, e l’ombra sarà brutta, e non vera ombra di tal bellezza d’azzurro, perchè si corrompe per il verde che in lui riverbera; e peggio sarebbe se tal parete fosse di tanè.


236. Della prospettiva de’ colori ne’ luoghi oscuri.

Ne’ luoghi luminosi uniformemente difformi insino alle tenebre, quel colore sarà più oscuro, che da esso occhio sarà più remoto.


237. Prospettiva de’ colori.

I primi colori debbono esser semplici, ed i gradi della loro diminuzione insieme con i gradi delle distanze si debbono convenire, cioè che le grandezze delle cose parteciperanno più della natura del punto, quanto esse gli saran più vicine, ed i colori han tanto più a partecipare del colore del suo orizzonte, quanto essi a quello son più propinqui.


238. De’ colori.

Il colore che si trova infra la parte ombrosa e l’illuminata de’ corpi ombrosi sarà di minor bellezza che quello che sarà interamente illuminato; adunque la prima bellezza de’ colori sarà ne’ principali lumi.


239. Da che nasce l’azzurro dell’aria.

L’azzurro dell’aria nasce dalla grossezza del corpo dell’aria illuminata, interposta fra le tenebre superiori e la terra. L’aria per sè non ha qualità d’odore, o di sapore, o di colore, ma in sè piglia le similitudini delle cose che dopo essa sono collocate, e tanto sarà di più bell’azzurro quanto dietro ad essa saranno maggiori tenebre, non essendo essa di troppo spazio, nè di troppa grossezza d’umidità; e vedesi ne’ monti che hanno più ombre esser più bell’azzurro nelle lunghe distanze, e così dove è più illuminato, mostrare più il colore del monte che dell’azzurro appiccatogli dall’aria che infra lui e l’occhio s’interpone.


240. De’ colori.

Infra i colori che non sono azzurri, quello in lunga distanza parteciperà più d’azzurro, il quale sarà più vicino al nero, e così di converso si manterrà per lunga distanza nel suo proprio colore quello il quale sarà più dissimile al detto nero.

L. da VinciTrattato della pittura. 12